M5S. Nel Movimento sperano che i “dissidenti” non vadano da Salvini

Agenpress – “Dal mio punto di vista è scorretto nei confronti degli elettori, abbiamo sempre detto che se non condividi la linea te ne vai a casa”. Così la ministra della P.a, Fabiana Dadone, ai microfoni di Radio Capital, parlando delle eventuali passaggi di senatori M5s alla Lega, dopo il dibattito sul Mes. “E’ una scelta personale  ma a me spiace per la promessa che queste persone hanno fatto agli elettori”.

“Io spero vivamente che non vadano alla Lega”, dice l’on. Danilo Toninelli. Come riporta Affari Italiani, “a uscire allo scoperto è stato Stefano Lucidi: “La mia posizione sul voto di oggi pomeriggio al documento sulla risoluzione del Mes? E’ contraria, voterò no, io ne faccio una questione di metodo, che è dipeso da chi ha scritto questo documento. Farò una dichiarazione di dissenso esponendo le mie ragioni”, ha detto a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1. Dopo questo ‘no’ uscirà dal M5s? “E’ una riflessione che faremo nelle prossime ore”. E’ possibile, dunque, che esca dal Movimento? “Vediamo quello che succederà”, ha detto Lucidi. Sulle stesso posizioni anche il senatore Francesco Urraro.

Altro senatore grillini sul piede di guerra è Ugo Grassi che proprio stamattina era abbotonattissimo: “E’ un momento delicato, non rilascio dichiarazioni”, ha detto all’Adnkronos rispondendo alla domanda se oggi ufficializzerà il suo passaggio alla Lega: “Non sono in grado di dirlo, non posso pronunciarmi”. Ma come voterà sul Mes? “Preferisco osservare un rigoroso silenzio stampa. Le 15.30 non sono lontane…”, ha tagliato corto Grassi.

Già, i dissidenti dei 5 Stelle passeranno alla Lega? Anche qui i rumor sono numerosi e spesso contradditori. Molti leghisti parlano di avvicinamenti, trattative segrete e ammiccamenti. Ma c’è anche chi dice che passerebbero al Carroccio ma solo se non ci saranno le elezioni anticipate. Forse uno o massimo due potrebbero davvero entrare nel gruppo leghista, altri dirigersi verso il Misto e votare poi di volta in volta sui singoli provvedimenti lasciandosi le mani libere. Di Maio si dice sicuro di aver ricompattato il Movimento, vero per la gran parte del gruppo, ma non per tutto”.

 

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