Agenpress. “Ho creduto a questo governo e sono convinta che qui, al Ministero della Salute si sia realizzato quello spirito di squadra che, a volte, sembra mancare altrove e che, con il ministro Speranza e con il collega Sileri, potremmo provare ad esportare. Qui, se dovesse guidarci il protagonismo e non la consapevolezza della responsabilità che portiamo – ovvero la salvaguardia e la promozione del bene primario di ogni persona, la sua salute – non avremmo fallito noi, ma avremmo messo a rischio il futuro di tutti, malati e sani”.
È quanto dichiara la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa.
“Voglio ringraziare il ministro che, nell’assegnarmi le deleghe, ha guardato alla mia storia e al mio lavoro politico di questi anni: le fragilità, la medicina di genere, la promozione della salute dei migranti, la medicina dell’infanzia e dell’adolescenza, l’innovazione a supporto della diagnosi e la cura dei pazienti, sono ambiti nei quali si può e si deve fare molto e per i quali il mio impegno sarà totale. Un impegno che condividerò ogni giorno nelle mura di questo ministero, ma soprattutto nel Paese, ascoltando e imparando da una classe medica e infermieristica eccezionale che ogni giorno affronta sul campo difficoltà e successi. Ascoltando e imparando da pazienti e familiari che subiscono le conseguenze – a cominciare da quelle territoriali – di una sanità che non è uguale per tutti”.
“Occuparmi dei fragili, delle donne, dei bambini e dei ragazzi; poter contribuire a quella realizzazione dell’articolo 32 della nostra Costituzione per realizzare il ‘fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività’ è quello che farò ogni giorno. Ho ben chiaro qual è il senso dello stare insieme nel Paese e in questo ministero speciale che già in questa prima legge di Bilancio ha cambiato il segno – come ha ben ricordato il ministro Speranza – alla stagione dei tagli alla Sanità. Non è il momento di rivendicare il singolo emendamento o il singolo contributo. Abbiamo appena cominciato e qui, come altrove, c’è tanto da fare. Abbiamo la responsabilità di fare la differenza tra una vita nella salute e nella tranquillità fisica e una vita nella malattia e nel disagio, tra diseguaglianze ed equità e siamo appena partiti. Non ci resta che metterci al lavoro. Insieme per una sanità uguale per tutti”.