Anmic: “Stessi diritti e stesse opportunità per gli alunni disabili”

Prosegue il confronto col Governo in vista della riapertura della scuola a settembre: “La didattica a distanza è stata un fallimento. Si torni nelle aule con il pieno sostegno alle persone con disabilità. I piani educativi individualizzati non siano delegati solo ai docenti di sostegno”


L’ANMIC prosegue il dialogo col Governo riguardo i temi della scuola, all’indomani dell’approvazione del decreto che mira a disciplinare il ritorno nelle aule a settembre. “Siamo in un periodo particolarmente delicato – afferma il prof. Nazaro Pagano, presidente nazionale ANMIC – durante il quale si stanno susseguendo una serie di riunioni per cercare di trovare soluzioni in vista dell’anno scolastico 2020-2021.

Riscontriamo da parte del ministero una mancanza di visione, di prospettiva soprattutto riguardo gli alunni con disabilità. Innanzitutto, è necessario si tenga conto del fallimento della didattica a distanza, per una serie di motivi: per la mancanza degli strumenti tecnologici per la maggior parte dei ragazzi con disabilità frequentanti gli istituti di ogni ordine e grado; e per la difficoltà da parte dei genitori, che hanno dovuto di fatto sostituire gli insegnanti, nel supportare i figli per l’accesso in modalità telematica. Peraltro, molti di loro, impegnati al lavoro nelle aziende o in smart working, non hanno potuto seguire i figli.

Senza considerare i temi della sicurezza della Rete e della esposizione davanti al monitor. Se si dovesse confermare il ricorso, anche parziale, alle lezioni da casa è assolutamente  necessario che immediatamente vengano definiti orari e lezioni giornaliere, devono essere prese tutte le misure per permettere un reale coinvolgimento degli alunni con disabilità. A volte è problematico anche disporre di una connessione al web efficiente”.

LA PRIORITÀ È IL RITORNO TRA I BANCHI

La priorità per l’ANMIC è però il ritorno degli alunni con disabilità in classe, l’unico modo per consentire una inclusione imprescindibile. “Noi – continua Nazaro Pagano – abbiamo già detto più volte al ministro Lucia Azzolina quanto sia necessario favorire il senso di appartenenza ed evitare di escludere gli alunni con disabilità come se appartenessero a un mondo a parte. A tal proposito, preoccupa in particolare come sia stata data libera delega soltanto all’insegnante di sostegno di predisporre il Pei, il piano educativo individualizzato, mentre l’alunno è inserito in un contesto che deve vedere il coinvolgimento di tutti i docenti. Noi auspichiamo il ritorno a scuola in presenza, ma sia chiaro che nel caso di divisione della classe in gruppi, la suddivisione eventuali non dovrà discriminare i disabili: i gruppi dovranno essere omogenei. Non abbasseremo assolutamente la guardia al fine di accertare che ogni scuola tenga conto delle potenzialità di ogni singolo alunno in tutti i casi.

Giovedì 11 giugno ci sarà l’incontro con il Comitato tecnico scientifico, nella speranza di accelerare e non arrivare in ritardo a settembre. Ci sarà anche un appuntamento con il Ministro e dei Sottosegretari da parte dell’Osservatorio della Consulta delle associazioni di tutela e rappresentanza delle persone con disabilità e delle famiglie. Speriamo che ci sia anche il Presidente del Consiglio. Una cosa è certa: gli alunni con disabilità dovranno essere considerati, soprattutto in questo periodo di emergenza, alla stregua di tutti gli altri alunni, con gli stesso diritti e le stesse opportunità”.

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