Regioni: preoccupazione per gestione Recovery plan

AgenPress. “Sono preoccupato per il Recovery plan, – dichiara il presidente della regione veneto, Luca Zaia – ad oggi le Regioni non sono state minimamente coinvolte e penso invece che lo strumento delle Regioni sia il migliore”.
“Il Mes è una partita oggetto di dibattito politico da mesi, – aggiunge Zaia – e ho l’impressione che abbia dato un alibi al Governo per stare riparato in un luogo sicuro per mesi. Ora ne è venuto fuori il vero responsabile della decisione, che è il Governo”.
“Io invece – rileva Zaia – sono preoccupato per il Recovery Plan in cui le Regioni non sono coinvolte. Non è questione di interessi di bottega, ma di creare posti di lavoro. Penso che lo strumento delle Regioni sia il migliore”.
”Io rappresento il Piemonte – afferma il presidente Alberto Cirio – e devo fare gli interessi della mia Regione. Quello che mi preme è che le Regioni possano avere uno spazio nella definizione dei contenuti del piano perché non può essere un piano scritto soltanto a Roma e con la sensibilità dei ministeri romani, ma deve esser un piano condiviso a livello territoriale con i sindaci, con le province e, in particolare, con le Regioni’”.
“La politica individui la forma più corretta, – rilancia Cirio – credo che la forma per noi sia quella che mette al tavolo delle priorità anche le Regioni”.
Sulla gestione del Recovery Fund sono stati evidenziati problemi all’interno del Governo, in particolare tra il ministro alle Pari Opportunità e alla Famiglia, Elena Bonetti, e il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia. Invece sul Mes via libera della Camera alla risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Conte in vista del prossimo Consiglio Ue.
Se il Governo non chiede le risorse del Mes “per me sbaglia”. Per Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, si tratta di “36 miliardi di euro che potevamo avere già mesi fa per quella che è una pandemia globale”.
“Mi è stato detto che i 36 miliardi del Mes “verranno inseriti nel Recovery: ma se le indiscrezioni sono vere, e sono solo nove miliardi di euro” per la sanità “io allora non capisco: se sono solo nove miliardi è un quarto dei 36 miliardi del Mes”.
Dopo di che “non mi permetto di suggerire al Governo cosa debba fare. Decidano ciò che voglio: mi interessa che siano risorse che capiamo dove vanno indirizzate: alcune linee di indirizzo mi paiono giuste, come sostenibilità, digitalizzazione. E si faccia in fretta. Perché la velocità mai come questa volta sarà abbinata alle buone scelte. Buone scelte fatte in ritardo diventerebbero cattive scelte. E noi come Regioni vogliamo essere protagoniste: abbiamo chiesto a Conte, e sono convinto ci verrà dato, un incontro per andare a discutere come può essere messa a terra”.
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