AgenPress. “È una bellissima notizia. La mia proposta di legge del 2009 fu fermata da una richiesta mandata all’ora Presidente della Repubblica, Ciampi. Tra i firmatari di questa petizione c’erano alcuni personaggi che a distanza di qualche anno si recarono in Siria per combattere con l’Isis – commenta Sbai -. In ogni caso, è un bel 8 marzo.
Spero che l’Occidente apra gli occhi su questo perché non è vero che danneggia la libertà della donna. Sì, qualcuna non uscirà di casa, ma tante avranno la libertà e non saranno sottomesse, come forse vorrebbero alcune donne di sinistra. Oggi saranno arrabbiati radicali e estremisti che vedono la donna come loro proprietà. E forse questa legge darà fastidio anche esponenti di una certa sinistra.
A questo punto, speriamo che in tanti prendano esempio e abbiano il coraggio di dire ‘no’ all’estremismo islamista che avanza e rallentarne il processo. Questa legge – conclude Souad Sbai – è più che altro rivolta alla sicurezza. Quante persone possono nascondersi dietro a quel burqa e niqab e passare inosservate, magari per compiere un atto terroristico?”.