8 marzo, la Svizzera vota la legge anti-burqa. Sbai: “In Italia la mia proposta di legge del 2009 non vede luce”

AgenPress. “È una bellissima notizia. La mia proposta di legge del 2009 fu fermata da una richiesta mandata all’ora Presidente della Repubblica, Ciampi. Tra i firmatari di questa petizione c’erano alcuni personaggi che a distanza di qualche anno si recarono in Siria per combattere con l’Isis – commenta Sbai -. In ogni caso, è un bel 8 marzo.

Spero che l’Occidente apra gli occhi su questo perché non è vero che danneggia la libertà della donna. Sì, qualcuna non uscirà di casa, ma tante avranno la libertà e non saranno sottomesse, come forse vorrebbero alcune donne di sinistra. Oggi saranno arrabbiati radicali e estremisti che vedono la donna come loro proprietà. E forse questa legge darà fastidio anche esponenti di una certa sinistra.

A questo punto, speriamo che in tanti prendano esempio e abbiano il coraggio di dire ‘no’ all’estremismo islamista che avanza e rallentarne il processo. Questa legge – conclude Souad Sbai – è più che altro rivolta alla sicurezza. Quante persone possono nascondersi dietro a quel burqa e niqab e passare inosservate, magari per compiere un atto terroristico?”.

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