A Roma il 18 gennaio nasce il Centro Democratico Popolare

Agenpress. Sabato 18 gennaio 2020, a 101 anni dalla  Fondazione “Sturziana” del Partito Popolare, si terrà a Roma, alle ore 10.00, presso Lungotevere Di Sassia, n.3, la convention per la costituzione della formazione politica che farà propri i principi ispiratori dell’ex Democrazia Cristiana e dell’ UDC, a cui prenderà parte la nuova compagine politica dei Sudisti Italiani e 35 sigle della vecchia DC. Si intende creare il Centro politico in Italia, che si connoti come centro popolare, alternativo alla destra sovranista di Meloni e Salvini, nonché alla sinistra sempre più “sardino-dipendente” e al  M5S,  che ha smarrito, negli ultimi due anni di potere, la sua vera identità.

A battezzare la nascita del Centro politico saranno Gianfranco Rotondi e Lorenzo Cesa, i quali, da alcuni mesi, lavorano “in sordina” per ricreare un partito che si ispiri ai principi ideologici dell’ormai cessata “Democrazia Cristiana”, che sia in grado di guardare al futuro e ai giovani, arricchito da nuovi contenuti scaturenti dalla lettura del tessuto socio-economico attuale, che convivano con i principi universali ed intramontabili della democrazia, a cui si sono ispirati Alcide De Gasperi e Don Luigi Sturzo.

Mara Carfagna, più volte sollecitata, nei mesi scorsi, a collaborare per la concretizzazione del nuovo progetto politico, ha preferito costituire una suo movimento, che la stessa preferisce definire associazione e che, vista la natura “ibrida” della sua creatura, pare sia costretta ad affiancarsi al partito di Matteo RenziItalia Viva”, anche in considerazione del fatto che Silvio Berlusconi sembra averla “scaricata”.

Nascerà in Italia nuovo soggetto politico, ossia il Centro democratico, che restituirà al popolo italiano un modello di democrazia autentica, perché  realmente a favore della crescita sociale ed economica di ogni cittadino, sia che professi la religione cattolica, sia che nutra una concezione laica della vita o professi altre religioni, che porrà al centro l’essere umano ed il suo imprescindibile valore, nonché il lavoro per tutti, la solidarietà nelle sue molteplici  manifestazioni, l’integrazione, che si prefiggerà di realizzare un’economia “dal volto umano”, ossia a favore dell’essere umano e della sua crescita sociale e morale ed, inoltre, che intenda risolvere la mai risolta  “questione meridionale”, perché viva realmente l’unità d’Italia.

Ed ecco i Sudisti Italiani, i quali finora, a parte qualche “coraggiosa” uscita giornalistica, non si erano mai davvero manifestati, entrare in scena per essere partecipi della vita della nuova formazione politica.

Il Centro politico dirà, con risolutezza, no al razzismo, no alle discriminazioni sociali, sessuali ed economiche, dirà sì, con altrettanto risolutezza, ad una politica del lavoro che si ispiri alla Cooperazione, alle Pari Opportunità, alla Solidarietà, per dar corso ad un processo di  reale miglioramento delle condizioni di vita della donna e dell’uomo: vivrà una visone politica che i Sudisti amano definire con  lo slogan “Politica dal Volto Umano”.

I Sudisti vogliono che nel centro possano riunirsi tutti i partiti e i movimenti che non si riconoscono nella destra di Salvini e di Meloni, nonché nella pseudo-sinistra degli slogan e dei flash mob nelle piazze, che, sostanzialmente, non ha una vera progettualità politica.

Un invito, da parte degli ex componenti della vecchia DC, viene rivolto anche a Silvio Berlusconi e alla parte moderata di Forza Italia, mentre i Sudisti Italiani puntano su Giuseppe Conte, di estrazione democristiana, che auspicano divenga il futuro leader del centro popolare italiano.

Quanto potrà durare il suo sodalizio con il M5S e con il partito democratico?

I nuovi Centristi se lo chiedono e suggeriscono, pertanto, all’attuale Presidente del Consiglio di entrare nella nuova “Casa Democratica e Moderata”, in cui potrà realmente esprimersi, senza orpelli populistici ed echi dell’ormai superato comunismo.

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