Afghanistan. 15 capoluoghi di 34 province nelle mani dei Talebani, ai quali si unisce il Governatore di Herat

AgenPress – Nell’avanzata di ieri, i Talebani hanno preso la seconda e la terza città più grandi dell’Afghanistan, Kandahar e Herat, dove fino a qualche settimana fa erano dispiegati i militati italiani. Sono così 15 i capoluoghi delle 34 province afghane caduti nelle mani dei Talebani in una settimana.  Herat, la terza città dell’Afghanistan è stata in gran parte conquistata dagli insorti talebani: in mano alle forze governative solo l’aeroporto e una base militare, secondo quanto ha confermato a Reuters un dirigente della provincia, Ghulam Habib Hashimo.

La presa di Kandahar, città di 651mila abitanti, è strategicamente e simbolicamente importante, essendo stata la roccaforte dei Talebani. Tutte le forze governative afghane hanno lasciato la città e si sono rifugiate nelle caserme del 205esimo battaglione, hanno riferito alla dpa i deputati Gul Ahmad Kamin e Arif Noorzai.

La ritirata è avvenuta dopo duri combattimenti con le forze talebane avvenuti intorno e nella città nelle ultime 3 settimane.  Ora si teme un rapido assalto a Kabul, in una rioccupazione lampo che tra crescenti polemiche è stata innescata dal precipitoso ritiro delle truppe Usa da parte del presidente Joe Biden. Secondo varie rivendicazioni, i talebani controllano tra il 60% e l’85% del territorio del Paese, compresi i distretti lungo i confini con cinque stati: Iran, Cina, Pakistan, Tagikistan e Turkmenistan.

I talebani hanno confermato di aver arrestato l’ex governatore di Herat, il potente “signore della guerra” e alleato del governo Ismail Khan, insieme a molti dei suoi stretti collaboratori. Lo riferiscono diversi giornalisti citando un comunicato di un portavoce dei talebani, Qari Mohammad Yusuf Ahmadi.

In un messaggio video diffuso su Twitter dai media pro-insurrezione, il signore della guerra afferma che i talebani gli hanno permesso di andare a casa sua, di essere stato “trattato bene durante l’arresto” e di essersi unito ai talebani. Da giorni le milizie di Ismail Khan, 70 anni, si battevano al fianco delle forze di sicurezza afghane per la difesa di Herat.

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