Afghanistan. Siamo tornati a 25 anni fa. Fallimento americano che ha reso inevitabile il crollo di Kabul

AgenPress – Siamo tornati a dove eravamo 25 anni fa. I guerriglieri afghani hanno sconfitto una superpotenza e hanno trasformato il loro paese in un invitante ostello per una nuova generazione di aspiranti terroristi. E la CIA avrà pochissime spie americane sul campo per valutare quella minaccia, forse nessuna per il prossimo futuro. 

Molti americani sono ancora scioccati dal violento e improvviso finale della guerra più lunga d’America. La disordinata fine di due decenni della missione statunitense in Afghanistan solleva tanti interrogativi. Perché la comunità dell’intelligence statunitense non ha previsto la capacità dei talebani di prendere il controllo del paese così rapidamente? Come potrebbe l’amministrazione Biden sapere che potrebbero esserci attacchi terroristici contro i membri del servizio degli Stati Uniti all’aeroporto di Kabul ma non essere in grado di fermarli?

L’Afghanistan era destinato a cadere quando l’ex presidente Donald Trump e il suo segretario di Stato Mike Pompeo si sono arresi ai talebani nel marzo 2020. Negli ultimi 18 mesi, non si trattava di sapere se l’America avrebbe perso, ma quando. L’imprevista abdicazione del presidente corrotto dell’Afghanistan il 15 agosto – secondo quanto riferito con un elicottero pieno di soldi – ha risposto a questa domanda. Sarebbe questione di ore.

Tre fallimenti di lunga data hanno reso inevitabile il crollo del governo di Kabul appoggiato dagli americani molti anni fa.
  • Uno era la deliberata ignoranza degli ufficiali dell’esercito e dell’intelligence americani: l’incapacità di comprendere la storia e la cultura dell’Afghanistan. Chiunque abbia mai letto un libro sul paese sapeva – o avrebbe dovuto sapere – che nessun esercito di occupazione ha mai tenuto sotto controllo l’Afghanistan. Alessandro Magno, Gengis Khan, Tamurlane, gli inglesi ei sovietici ci provarono e fallirono; la sconfitta dell’Armata Rossa nel 1989 ha accelerato il crollo dell’Unione Sovietica. Non per niente lo chiamano il cimitero degli imperi.
  • Il secondo fallimento di lunga durata fu la strategia di contro insurrezione promossa da Petraeus e altri. Ufficiali dell’esercito e dei servizi segreti americani hanno ucciso molte migliaia di civili afgani nel loro inseguimento della vittoria. Questo non conquista i cuori e le menti della popolazione.
  • Il terzo era l’esternalizzazione deliberata della “costruzione della nazione” ad appaltatori militari. La guerra era redditizia per loro. Per mantenere il flusso di denaro, tendevano a ritrarre i loro fallimenti come successi. Quella pratica perniciosa ha anche infettato la segnalazione di ufficiali militari e dell’intelligence alla Casa Bianca e al Congresso. C’era sempre luce alla fine del tunnel, finché all’improvviso si è vista l’oscurità.

Analisi di Zachary B. Wolf , CNN – sintesi intervista a Tim Weiner

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