Afghanistan. Talebani conquistano Lashkar Gah. Amnistia per chi ha collaborato con Kabul e forze internazionali

AgenPress – Prosegue la rapida riconquista dell’Afghanistan da parte dei Talebani, che hanno occupato un’altra città strategica chiave, Lashkar Gah, nella parte meridionale del Paese, come hanno confermato fonti della sicurezza afghana dopo le rivendicazioni degli stessi miliziani islamici. Secondo una fonte interpellata dall’agenzia Tass, i talebani hanno imposto un cessate il fuoco di 48 ore per l’evacuazione di civili e militari dalla città.

Presa anche Feroz Koh, la capitale della provincia afghana di Ghor, a ovest di Ghazni. “Il governatore di Ghor insieme a tutte le forze di sicurezza ha cercato di lasciare la città, ma i talebani lo hanno bloccato. Dopo negoziati la città è stata evacuata ed è tutta nelle mani dei talebani”, ha riferito un deputato provinciale.

In un messaggio audio diffuso sui social media dei talebani, il capo militare degli insorti, mullah Yaqoob, figlio del mullah Omar, ha chiesto ai combattenti di “proteggere gli aeroporti, gli aeroplani, i piloti e i funzionari”, rispettare “coloro che si sono arresi”, specialmente i capi “anziani” e “rendere facile la vita della gente comune”.

I talebani hanno annunciato che concederanno l’amnistia a coloro che hanno collaborato negli ultimi 20 anni con le autorità di Kabul o con le forze internazionali guidate dagli Stati Uniti,  ha dichiarato su Twitter il portavoce dei Talebani, Zabihullah Mujahid, in una nota sugli ultimi sviluppi nel Paese. Sull’avanzata dei Talebani, Mujahid l’ha descritta come una dimostrazione della ”popolarità” che gli insorti godono tra la popolazione afghana. La conquista di 18 capoluoghi di provincia in una settimana, ha fatto notare, ”non è possibile con l’uso della forza”.

Rivolgendosi a coloro che hanno collaborato con Kabul e l’Occidente, Mujahid ha detto che ”le braccia dell’Emirato Islamico sono aperte a loro”. Intanto Stati Uniti e altri Paesi europei stanno accelerando le pratiche per evacuare gli afghani che hanno collaborato con loro negli anni e le loro famiglie.

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