Anno giudiziario. Curzio (Cassazione), “2,5 mln di liti penali pendenti. Mancano in magistratura 1300 unità”

AgenPress – “La situazione della giustizia penale la durata dei processi è generalmente in crescita anche se in misura non univoca tra i diversi uffici giudiziari. La pendenza complessiva è di 2.540.674 processi (con una variazione del 3,8% in meno rispetto all’anno precedente). La riduzione delle iscrizioni nei reati è un dato di non univoca valutazione: nel complesso indica un miglioramento della convivenza civile nel nostro Paese“.

Lo ha detto Pietro Curzio, all’ inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 il Primo presidente della Suprema Corte, Pietro Curzio.

“I reati  sono leggermente cresciuti rispetto al 2020, anno di forte calo a causa della pandemia, ma si sono ridotti del 12,6%rispetto ad un anno ‘normale’ quale il 2019. Vi è stato un incremento di specifiche categorie, in particolare sono cresciuti in maniera rilevante i reati informatici”.

“L’analisi dell’amministrazione della giustizia in Italia mostra, come del resto il Paese nel suo complesso, un quadro in chiaroscuro”. Ci sono “criticità e segni di miglioramento”. “Nel settore civile nell’ultimo anno – prosegue Curzio – vi è stato un incremento delle definizioni dei processi rispetto all’anno precedente. Complessivamente la crescita è del 9,8%. Le nuove iscrizioni sono anch’esse cresciute, ma in modo meno intenso, pari all’1,9%”. “Il maggior numero di definizioni rispetto all’incremento delle nuove iscrizioni comporta che le pendenze sono diminuite del 6,5% in confronto all’anno precedente. Si è passati – rileva Curzio – da 3.321.149 a 3.106.623 procedimenti pendenti. È un dato sicuramente positivo soprattutto se si considera che dieci anni fa le cause civili pendenti superavano i 5 milioni. Ma i tempi di definizione dei processi rimangono ancora troppo elevati”.

Curzio ha inoltre sottolineato la ‘scopertura nella pianta organica della magistratura pari a 1300 unità’ aggiungendo che gli ultimi concorsi “mostrano una costante difficoltà nel coprire tutti i posti banditi, facendo sorgere il ragionevole dubbio che molti concorsi universitari non riescano a fornire le basi per il superamento del concorso”.

 

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