Attacco hacker Regione Lazio. Dipendente sentito 3 ore. “Rete di casa piĆ¹ fragile di quella aziendale”

AgenPress – E’ durata circa tre ore l’audizione del dipendente della Regione Lazio titolare dell’account piratato dagli hacker che hanno sferrato il massiccio attacco al Ced dell’Ente. L’uomo ĆØ stato sentito negli uffici della Questura di Frosinone dalla Polizia postale come persona informata sui fatti. Il procedimento della Procura di Roma ĆØ ancora contro ignoti. I magistrati ipotizzano una serie di fattispecie, tutte aggravate dalla finalitĆ  di terrorismo.

In un’intervista al Corriere della Sera, Nicola, 61 anni, della sede di Frosinone, racconta l’intrusione degli hacker del sito della Regione.

“Sono io quello che cercate, sono io la porta da cui sono entrati gli hacker della Regione Lazio. Pensavo di averla chiusa bene a chiave e invece.”.

“Ora mi hanno emarginato”. In queste ore ho letto davvero di tutto: hacker russi, cinesi. Boh! Ma a me finora non ĆØ venuta a interrogarmi nemmeno la polizia postale. Un tecnico del Ced lunedƬ ĆØ entrato, ha smontato il computer – racconta – e l’ha portato via. Da quel momento il buio. E io non riesco ancora a capire come sia potuto succedere. E perchĆ© proprio a me”. Lo sa che girano le voci piĆ¹ assurde e inquietanti? “Eccome no, lo so bene, ogni giorno mi ronzano intorno colleghi affamati di gossip”, prosegue. “Siti porno? ƈ pazzesco, mio figlio poi la notte dell’intrusione, tra sabato e domenica se ho capito bene, era addirittura al mare, perciĆ² figuratevi. E poi lui non conosce le mie password. Sapete? Malgrado tutto resto tranquillo, perchĆ© penso che la polizia postale comunque ha preso i computer e potrĆ  vedere da sola tutti i movimenti che ho fatto. TroverĆ  anche qualche foto, ma niente di compromettente: cene con amici – dice – immagini di mia moglie.

Quante chiacchiere inutili: vendermi le password? Nemmeno per un milione di bitcoin e sƬ che ci sistemerei la famiglia! Ma io sono uno che non ha mai preso una multa in vita sua: ricordo che quando lavoravo ancora alla Provincia di Frosinone chiesi ai tecnici se potevano abilitarmi per leggere il sito Dagospia, perchĆ© ĆØ un sito che mi diverte molto, ma poi mi sentii quasi in colpa all’idea di navigare durante l’orario di lavoro e lasciai perdere”.

Ma allora perchĆ© hanno bucato proprio lei? “Non lo so, forse perchĆ© a casa lavoro in orari strani, mi sveglio alle 3 di notte e comincio a smaltire le pratiche piĆ¹ diverse: bolli auto, rimborsi elettorali ai Comuni, invio email ai colleghi per anticipare il lavoro del mattino dopo. Lo smart working perĆ² ĆØ vulnerabile, la rete di casa ĆØ piĆ¹ fragile di quella aziendale”.

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