Avv. Tedeschini: “Giudice e non Pm deve autorizzare uso intercettazioni”

AgenPress. “La Corte europea, ha stabilito, una volta per tutte, senza possibilità di diverse interpretazioni, che l’utilizzo delle intercettazioni deve essere autorizzato solo da un giudice e non dal pubblico ministero, che difende per sua natura i diritti dell’accusa.

Sinora, nella stragrande maggioranza dei casi avveniva esattamente il contrario, con l’abusata scusa dell’urgenza.

L’abuso delle intercettazioni da parte dei pubblici ministeri è anche frutto di quel corto circuito malagiustizia-informazione che lei ha più volte denunciato senza mezzi termini… Io penso che i grandi problemi della giustizia italiana, non solo di quella penale, derivino dal consolidamento di un pactum sceleris fra i mezzi di informazione e i magistrati, intesi come un potere dello Stato rappresentato soprattutto dal Csm.

Un patto scellerato in base al quale, in cambio della fornitura, a richiesta, di scoop e notizie della più varia natura, la stampa nasconde le inefficienze e gli errori, spesso drammatici, di tutto il sistema giudiziario.

Inefficienze che, per quanto riguarda il diritto penale, nascono soprattutto dalla confusione che si fa nell’ambito della magistratura tra pubblico ministero e giudice.  E non c’è dubbio che la scelta della Corte europea di riservare al giudice l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni, apra uno squarcio di luce e di aria pulita su una deriva barbarica.

E’ stato, infatti finalmente chiarito che il pubblico ministero non è un giudice. E’ solo una parte del processo.”

Lo dichiara al quotidiano online SprayNews.it l’Avvocato Federico Tedeschini, docente di Diritto Pubblico all’Università “La Sapienza” di Roma.

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