Bologna. Aveva fatto il vaccino Astrazeneca il 3 marzo, muore insegnante di 61 anni

AgenPress – Originario del Sud Italia, 61 anni il professor Giuseppe Morabito, vicepreside dell’istituto secondario di primo grado ‘Veggetti’ di Vergato nel Bolognese, è morto  la notte scorsa a seguito della somministrazione del vaccino Astrazeneca effettuata lo scorso 3 marzo.  Lo riporta il quotidiano ‘il Resto del Carlino’.

La Procura di Bologna ha fatto sapere che verrà aperto un fascicolo al fine verificare se esista una correlazione tra la scomparsa del docente e l’assunzione del rimedio.

“Apriremo un fascicolo, faremo tutti gli accertamenti necessari – spiega al quotidiano il procuratore capo, Giuseppe Amato – ma non c’è nessun allarmismo e nessun indagato al momento. Accerteremo quali sono le cause  nelle prossime ore investiremo i Nas, ma non diffondiamo terrore. Indagheremo, è il nostro mestiere. Insistiamo con il dire che le vaccinazioni se ci sono vanno fatte, anzi dovrebbero essere fatte a tutti. Al momento non c’è alcuna preoccupazione in questo senso”.

Come spiega il sindaco Giuseppe Argentieri al Resto del Carlino il professore “si era trasferito molti anni fa –  la cui figlia era una sua studentessa –, una persona molto affabile, ha cresciuto intere generazioni”. Alcuni giorni fa, ricorda, durante una lezione a distanza aveva accusato un piccolo malessere. “Un attimo di difficoltà – riprende il primo cittadino –, tant’è che i suoi alunni si erano preoccupati”.

“Il 4 marzo – ricorda Manuel Salvaggio, dirigente scolastico della scuola media di Vergato e Grizzana – abbiamo fatto una riunione di presidenza sulla piattaforma Meet e io e i colleghi abbiamo notato che Giuseppe era molto giù. Era strano, quasi assente. Da allora non è più tornato in presenza”.

“Non chiamatemi”. Una condizione di salute che, giorno dopo giorno, sarebbe peggiorata. “Diceva di non preoccuparci – riprende Salvaggio – e che presto si sarebbe ripreso. Alcuni giorni fa gli ho mandato un messaggio su WhatsApp: forza prof, si faccia coraggio. Mi ha risposto: va un po’ meglio dai. Mi riprenderò“. L’ultimo contatto, l’avrebbe avuto proprio poche ore prima di morire. Un altro messaggio a una collega: “Non chiamatemi, per cortesia, fatico a rispondervi al telefono“.

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