Cina. Per la prima volta il Papa parla della persecuzione degli uiguri. Replica, notizie infondate

AgenPress – Per la prima volta, Papa Francesco ha definito i musulmani uiguri cinesi un popolo “perseguitato” in una mossa che gli attivisti per i diritti umani lo esortano a fare da anni.

Lo riporta l’agenzia cattolica asiatica Uca News, ricordando come leader religiosi, gruppi di attivisti e governi abbiano denunciato il genocidio contro i musulmani di etnia uigura nella remota regione dello Xinjiang, in Cina.

Secondo molti organismi internazionali per i diritti umani, più di 1 milione di musulmani uiguri sono detenuti in campi di internamento nella regione autonoma uigura dello Xinjiang.

Nel suo ampio libro Let Us Dream: The Path to a Better Future , il papa scrive che “penso spesso ai popoli perseguitati: i Rohingya, i poveri uiguri [e] gli yazidi” in una sezione dedicata alla persecuzione nei Paesi islamici .

Il Vaticano è stato riluttante a parlare a favore dei musulmani uiguri dopo aver stipulato un patto segreto sulla nomina dei vescovi con Pechino nel 2018.

Immediata la reazione della Cina. Per il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian,  “le affermazioni di Papa Francesco sugli uiguri sono totalmente infondate”, quanto alle valutazioni contenute nel suo libro ‘Ritorniamo a sognare. La strada verso un futuro migliore’, le prime di condanna sulla vicenda. Nella conferenza stampa quotidiana, Zhao ha aggiunto che Pechino “ha protetto i diritti delle minoranze etiche in conformità con la legge”.

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