Concorsi in Sanità. Fnopo: “I professionisti vanno scelti attraverso la valutazione”

AgenPress. «Il comparto sanità necessita di nuove regole efficienti per garantire al cittadino, a tutti i livelli, modelli organizzativi e assistenziali innovativi, superando le criticità del passato.  Il DL 80/2021 presentato dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, sembra essere, invece, una restaurazione più che una rivoluzione nei criteri di assunzione nel comparto sanità. Se è vero che la pandemia ha reso ancora più evidente le criticità del Servizio sanitario nazionale e la conseguente necessità di cambio di paradigma organizzativo, non è pensabile che l’innovazione passi attraverso procedure di reclutamento o tipologie di contratto discrezionali e che non tendono alla stabilità», afferma il Comitato centrale della Federazione Nazionale Ordini Professione Ostetrica/o.

«Il concorso pubblico rimane, infatti, a tutt’oggi lo strumento che garantisce imparzialità e la selezione delle migliori professionalità e competenze disponibili. È innegabile che tale procedura nel tempo sia stata appesantita dalla burocrazia, tanto che non sempre ha prodotto gli esiti attesi, ma non è certo eliminandola in toto che si può pensare di risolvere il problema. Occorre lavorare e concordare su correttivi necessari affinché le lungaggini e i rischi di corruzione possano inficiare la selezione dei più meritevoli, così come adottare sistemi innovativi, ad esempio le valutazioni virtual assessment, che sfruttino ancor di più la tecnologia che in questi ultimi due anni ha dimostrato di risolvere diverse criticità logistiche, senza contare il risparmio economico.

Il rischio concreto che porta con sé il disegno di legge è che si passi da una selezione per merito a una di tipo discrezionale, dove la competenza non sempre è il vero discrimine che guida la scelta. Una discrezionalità che poco ha a che fare con regole chiare, certe e democratiche.

Una considerazione aggiuntiva, ma connessa al precedente aspetto, va fatta in merito alle tipologie contrattuali che devono puntare più che mai a una nuova stabilizzazione del comparto sanità e non già istituzionalizzare la precarietà in un settore che è strategico per la tenuta del Paese. Anche in questo caso la vera innovazione consiste nel trovare soluzioni che contemporaneamente garantiscano la realizzazione di obiettivi essenziali e strategici e avere professionisti che siano legati alle aziende sanitarie non su progetti a medio termine, ma nel lungo periodo. Solo una visione di ampio respiro è in grado di poter offrire alle persone un’assistenza efficiente ed efficace a livello organizzativo e nella pratica. Dare continuità al lavoro ai professionisti stabilizzandoli significa anche riconoscere, valorizzare e gratificare la loro professionalità nella promozione e tutela della salute», concludono i vertici nazionali della professione ostetrica.

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