Coprifuoco alle 23: 10% degli incassi in piĆ¹ in ristoranti, trattorie, pizzerie e agriturismi

AgenPress. Con lo spostamento del coprifuoco alle 23 anzichĆ© alle 22 diventa possibile da subito in molte realtĆ  il doppio turno con una stima in media di almeno il 10% degli incassi in piĆ¹ in ristoranti, trattorie, pizzerie e agriturismi. Eā€™ quanto afferma la Coldiretti in riferimento allā€™entrata in vigore il decreto legge Covid con la pubblicazione in Gazzetta.

Lo spostamento di unā€™ora del coprifuoco ĆØ ā€“ sottolinea la Coldiretti ā€” un primo importante passo verso la riapertura totale con il via libera dal 1 giugno ai pasti al coperto a pranzo e cena che consente la riapertura di circa 180mila realtĆ  della ristorazione lungo la Penisola che non dispongono di spazi allā€™aperto. La riapertura dei ristoranti a pranzo e cena per chi non ha spazio esterno riguarda ā€“ stima la Coldiretti ā€“ circa la metĆ  dei servizi di ristorazione presenti con i posti allā€™aperto dei locali che sono, perĆ², molti meno rispetto a quelli al coperto. Lā€™lā€™entrata in vigore del decreto a pieno regime con il superamento del coprifuoco il 21 giugno e la riapertura totale vale per la ristorazione almeno 3,5 miliardi al mese di maggiori incassi per la ristorazione secondo Coldiretti.

Il via libera era attesoĀ infatti ā€“ precisa la Coldiretti ā€“ anche per sostenere il turismo nazionale e straniero dopo lo stop alla quarantena da Paesi Ue dellā€™area Schengen, da Gran Bretagna e da Israele oltre ai voli Covid free dagli Stati Uniti. Il cibo infatti ā€“ continua la Coldiretti ā€“ ĆØ diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per street food o specialitĆ  enogastronomiche, senza dimenticare i souvenir.

A beneficiarneĀ ā€“ sottolinea Coldiretti ā€“ ĆØ a cascata lā€™intero sistema agroalimentare con ben oltre un milione di chili di vino e cibi invenduti dallā€™inizio della pandemia.Ā Ā Si stima che 330mila tonnellate di carne bovina, 270mila tonnellate di pesce e frutti di mare e circa 220 milioni di bottiglie di vino ā€“ precisa la Coldiretti ā€“ non siano mai arrivati nellā€™ultimo anno sulle tavole dei locali costretti ad un logorante stop and go senza la possibilitĆ  di programmare gli acquisti anche per prodotti fortemente deperibili. La drastica riduzione dellā€™attivitĆ  ā€“ continua la Coldiretti ā€“ ha pesato infatti sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione ā€“ conclude la Coldiretti ā€“ rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato e ad essere stati piĆ¹ colpiti sono i prodotti di alta gamma.

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