Coronavirus. Con il lockdown aumentati gli acquisti di vino +7,9%

Agenpress – L’isolamento domestico ha fatto balzare le vendite di tutta la distribuzione moderna ma sul fronte delle vendite online si è assistito a una vera e propria esplosione. I consumatori hanno fatto un massiccio ricorso a questa modalità di acquisto che consente di evitare il contatto con le altre persone ed evita le lunghe code che in alcuni casi si verificano nei punti vendita.

Secondo i dati raccolti da Iri,nel mese di marzo gli acquisti online sono raddoppiati (+105%) rispetto allo stesso periodo del 2019, arrivando a toccare i 111,9 milioni di euro. È la prima volta che viene superata la soglia dei 100 milioni mensili e, anche tenendo conto di un eventuale rallentamento della corsa nei mesi estivi, è assai probabile che l’intero 2020 veda cadere la barriera del miliardo di euro di fatturato.

Pesa la chiusura di bar, ristoranti e il calo dell’export ma le vendite online e quelle nella distribuzione moderna (Iper, supermarket, discount) sono in crescita in volume e valore. Nei primi tre mesi e mezzo dell’anno le vendite di vino nella distribuzione moderna, secondo una analisi Iri per Vinitaly da inizio dell’anno a Pasqua, hanno registrato una crescita a volume del 7,9% (+ 6,9% a valore) rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nel dettaglio i vini Doc e Docg sono cresciuti del 6,8% (+ 7,6% a valore), i vini Igp e Igt del 10,5% (+7,7% a valore), i vini comuni del 7,2% (+4,1% a valore), le bollicine dell’1,2% (+1,6% a valore). Durante la quarantena, precisa l’Iri nella ricerca per Vinitaly, a marzo i vini Doc e Docg sono aumentati del 9,9%, mentre i vini Igt del 4,0%. In calo le bollicine che sono scese del 5,4%, mentre il Prosecco è cresciuto dell’8,3%. In ripresa il vino in brik, che a marzo è cresciuto dell’8,8%. Il gag in box (il formato da due litri e mezzo con il rubinetto) è cresciuto del 36,8% (Iper, Super, Libero Servizio Piccolo).

“Nella Distribuzione Moderna si è comprato più vino perché il consumo a casa ha sostituito, in parte, quello fuori casa, ma è diminuita la spensieratezza e quindi la volontà di stappare uno spumante – commenta Virgilio Romano, Business Insight Director di Iri -. Da inizio anno la crescita maggiore la fanno registrare il vino IGP ed il vino Comune (da Tavola). La crescita dei vini Doc/Docg, pur sostenuta, è frenata probabilmente dalla minore scelta assortimentale presente nei negozi più piccoli e dal minor tempo dedicato all’acquisto, conseguenza delle indicazioni fornite dai punti vendita di ridurre i tempi della spesa”.

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