Coronavirus, il virologo Pistello: “Situazione meno grave rispetto a prima ondata, pressione meno importante sulle terapie intensive”

AgenPress. Il Prof. Mauro Pistello, direttore dell’ Unità Operativa di Virologia dell’Azienda Sanitaria pisana e Ordinario di Microbiologia e Microbiologia, è stato ospite del programma “L’imprenditore e gli altri” condotto da Stefano Bandecchi, fondatore dell’Università Niccolò Cusano, su Cusano Italia Tv (canale 264 dtt).

Sulla situazione degli ospedali. “Durante la prima ondata c’erano molti più malati e più difficoltà nel gestirli –ha affermato Pistello-. Ora c’è una pressione meno importante sulle terapie intensive. Ora la percentuale di mortalità è molto più bassa, ma non perché il virus si sia indebolito, perché prima testando solo i sintomatici vedevamo solo la punta dell’iceberg, ora vediamo tutto l’iceberg, cioè asintomatici, sintomatici e malati gravi. Per questi motivi secondo me la situazione è migliore rispetto a marzo. Oggi c’è molta attenzione, quindi ai primi sintomi la gente va al pronto soccorso e chi va al pronto soccorso viene prima testato. Su questo, parlando da gestore della mia unità operativa, purtroppo non abbiamo ancora un numero sufficiente di test rapidi per gestire le code. Oggi si riesce a controllare molto meglio la malattia, sono state messe a punto manovre molto meno invasive rispetto alla scorsa primavera quindi la persona è molto più salvaguardata. Purtroppo non ci sono ancora farmaci che bloccano il virus, l’unico rimedio di cui vi è certezza è il plasma di soggetti guariti dall’infezione, che contiene gli anticorpi”.

Sui test rapidi salivari. “Sembra un paradosso, ma la saliva come campione è molto variabile, cambia nel corso del giorno, quindi se prendessimo più campioni dalla stessa persona nel corso della giornata probabilmente avremmo risultati diversi. Poi la saliva, in quanto tale, è un campione affidabile se facciamo un test molecolare con un tempo di analisi di qualche ora, quindi dal punto di vista dello snellimento delle procedure non aiuta molto. I test rapidi hanno ancora qualche problema. Il tampone è ancora lo strumento migliore”.

Sul vaccino anti-covid. “Sentendo le dichiarazioni di Irbm Pomezia, mi pare ci sia stata un’accelerazione notevole, evidentemente in queste ultime tre settimane i dati sulla risposta immunitaria indotta dal vaccino e sull’assenza di eventi avversi sono molto buoni. Se questo studio si concluderà senza incidenti di percorso è chiaro che la strada è spianata verso la registrazione del farmaco, tenendo conto che c’è una pressione mediatica e commerciale che è notevole. Sicurezza vaccino? I tipi di vaccino che stanno preparando sono utilizzati anche per altri vaccini, non si tratta di una cosa ex novo, l’informazione genetica era praticamente già pronta perché nel 2003 avevamo un virus molto simile, Sars, per cui erano stati già prodotti vaccini, dunque con piccoli aggiustamenti si è modificato in corso.

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