Coronavirus, Sirchia: “Stupito dalla mancanza di preparazione”

Agenpress. Il Prof. Girolamo Sirchia, già ministro della Salute, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Nautilus” condotta dal direttore Gianluca Fabi e Alessio Moriggi su Radio Cusano Tv Italia (ch. 264 dtt).

Sulla pandemia di Coronavirus. “Periodicamente l’umanità è colpita da epidemie, di cui alcune tristemente note come la Spagnola –ha affermato Sirchia-. Sono epidemie attese perché tutti noi sappiamo che prima o poi arrivano. Eppure ci siamo trovati improvvisamente nella bufera, senza una preparazione adeguata a contrastare questa attesa epidemia. Ci sono dei fenomeni che abbiamo visto tutti a valle, ma pochi hanno notato quelli che erano a monte del problema.

E’ mancata la preparazione a questa epidemia. Non solo l’Italia, ma la quasi totalità dei Paesi occidentali non aveva mantenuto in funzione quei sistemi di preparazione, di attesa vigile che sono raccomandati da sempre. Quei meccanismi servono a verificare giorno per giorno le epidemie che si generano nel mondo per vedere quali rischiano di arrivare a casa nostra e fare dei piani di contrasto. Nel 2003 noi avevamo predisposto un centro per il controllo delle malattie al Ministero che è stato finanziato fino al 2012 e poi è sparito. L’assurda politica di tagli della sanità che è alla base di questa impreparazione.

L’Europa stessa ha continuato a suggerire che la sanità era una spesa eccessiva, bisognava tagliare. Sono stati dimezzati i posti letto, ridotto gli ospedali, ma la cosa assurda è che ci siamo ritrovati senza medici perché quelli che sono andati in pensione non sono stati rimpiazzati. Abbiamo seguito un’onda sbagliata, gestita da economisti che hanno dettato le loro leggi senza capire che la sanità non si presta regolarmente a leggi economiche uguali a quelle che riguardano altre organizzazioni complesse e così ci siamo ritrovati al centro del disastro”.

Sui tecnici al Ministero della Sanità. “Non amo dare giudizi, però penso che il buonsenso ci spieghi che se si mette a dirigere un’organizzazione complessa una persona che non la conosce, che non ha nessuna esperienza o che viene da un altro mondo, è difficile che in poco tempo questa persona riesca a cogliere i significati più importanti di quella organizzazione e quello che serve. Il buonsenso dice che a gestire dovrebbe essere chi ne capisce”.

Sulla protesta degli operatori sanitari. “Fondamentalmente la sanità, come la scuola, non sono priorità di molti governi. La ricerca sanitaria in Italia non solo è poco finanziata, ma è anche male organizzata, il che è ancora peggio. I governi devono rivedere la loro agenda, le priorità del Paese, scuola e sanità sono fondamentali per lo sviluppo di un Paese”.

Riguardo la sua legge contro il fumo nei locali pubblici. “Credo ci sarebbe ancora molto da fare, perché la situazione del fumo è scandalosa. La legge esiste, per fortuna viene mantenuta, sia pure con varianti e modifiche nascoste, ma oggi c’è l’aggressione ai giovani da parte dei produttori di sigarette. Alle loro bugie, le loro manovre per convincerli ad iniziare il fumo, non solo si oppone una sufficiente resistenza, ma abbiamo visto addirittura un segretario di partito e un Presidente del Consiglio che sono andati addirittura ad inaugurare uno stabilimento di un produttore di tabacco che vuole spacciarci il tabacco riscaldato come un’innovazione per salute, che si è inventato una fondazione per far cessare il fumo nei giovani.

Sostanzialmente è una vergogna che si possano accettare queste cose a livello istituzionale. I numeri dimostrano che molti ragazzini oggi usano questo tabacco riscaldato all’età di 10-11 anni, diventano degli assuefatti, ad una vergogna di questo genere veramente non c’è rimedio”.

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