Coronavirus. Viminale ai Prefetti, controllare sicurezza nei luoghi di lavoro. Nei negozi rispettare distanza

Agenpress –  I prefetti potranno chiedere la collaborazione delle Asl ed avvalersi degli Ispettori del lavoro per controllare l’osservanza delle precauzioni “dettate per la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro e la sussistenza di adeguati livelli di protezione dei lavoratori”. Lo indica la circolare firmata dal capo di Gabinetto del ministero dell’Interno, Matteo Piantedosi, in seguito all’entrata in vigore del decreto Conte del 10 aprile scorso che contiene misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus fino al 3 maggio.

La circolare  ricorda l’obbligo di rispettare determinate precauzioni nei negozi. In particolare, si legge, la circolare sottolinea che è necessario, per gli esercizi commerciali la cui attività non è sospesa, “assicurare, oltre alla distanza interpersonale di un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto di beni”.

Il decreto amplia le attività consentite rispetto alla precedente normativa. E per una serie di queste (come gli impianti per l’industria dell’aerospazio e della difesa e delle altre attività strategiche per l’economia nazionale) il nuovo provvedimento prevede che basti il sistema della “preventiva comunicazione al prefetto”, mentre in precedenza occorreva “il meccanismo dell’autorizzazione”.

Pertanto, per quanto riguarda le richieste di autorizzazione arrivate alle prefetture “non ancora definite o decise negativamente”, la circolare sollecita i prefetti ad accelerare sull’istruttoria “al fine di verificare se le stesse possano considerarsi come comunicazioni legittimamente presentate ai sensi” del nuovo decreto. Infatti, segnala il capo di Gabinetto, “poichè le imprese che hanno in precedenza presentato tali richieste potranno ora beneficiare di un immediato avvio dell’attività, in attesa degli esiti delle verifiche sottese all’eventuale sospensione”, è evidente che i prefetti “dovranno dedicare una particolare attenzione all’esigenza di una celere definizione delle relative istruttorie”.

 

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