AgenPress. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ĆØ intervenuto ai microfoni della trasmissione āLāItalia sāĆØ destaā, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla situazione covid in Italia. āPiĆ¹ che di quarta ondata parlerei di risalita dei casi, con modesto impatto in ambito ospedaliero. Sul fatto che ci sia un incremento importante dei casi non ci sono dubbi, sta avvenendo in tutta Europa.
In Italia lāimpatto dellāaumento dei casi sugli ospedali ĆØ quantitativamente inferiore rispetto al periodo in cui non cāerano i vaccini ed ĆØ anche meno grave perchĆ© lāincremento maggiore ĆØ stato in area medica, non in terapia intensiva. Attenzione perĆ² a mantenere tutte le precauzioni, come lāutilizzo della mascherina, per evitare unāulteriore incremento della circolazione del virusā.
Sui vaccini. āIn questo momento abbiamo due criticitĆ fondamentali. La prima ĆØ legata al fatto che, ad oggi tra la popolazione vaccinabile, le persone che non hanno fatto il vaccino sono oltre 7 milioni di cui circa 2,7 milioni sono over 50. Ho lāimpressione che tra esenzioni e zoccolo duro, non si riuscirĆ ad andare oltre i 15-20mila nuova vaccinati al giorno. Questa rimane una criticitĆ in vista dellāinverno. La seconda criticitĆ ĆØ legata alle terze dosi. Noi abbiamo una terza dose che di fatto ĆØ dedicata alle persone immuno compromesse, che sono una platea fissa. Umbria e Toscana hanno utilizzato il meccanismo di chiamata attiva e sono ad una copertura molto ampia, altre invece hanno utilizzato il meccanismo di prenotazione volontaria e sono piĆ¹ indietro.
Eā importante che ci si allinei sul meccanismo di chiamata attiva. Il problema fondamentale perĆ² ĆØ che adesso stiamo ricominciando un vero e proprio giro di campagna vaccinale man mano che passano 6 mesi dalla seconda dose per gli anziani. Siccome diverse regioni hanno smantellato gli hub bisogna riorganizzarsi. Entro la fine dellāanno le dosi booster ammontano a circa 12 milioniā.