AgenPress – “Un conto sono le proteste correlate a prese di posizione preconcette e talvolta fantasiose, un altro sono i richiami a un obbligo civico poggiato su evidenze alle cui spalle campeggia lo spettro, tutt’altro che fantasioso, di un’esperienza tutta da dimenticare”.
In una intervista all’Adnkronos Salute, spiega che “se un soggetto adeguatamente immunoprotetto contro il nuovo coronavirus entra in contatto con la variante Delta, potrebbe da quest’ultima subire effetti clinici davvero molto blandi che, sempre ammesso che si manifestino, assomigliamo molto a una tracheite o a una rinofaringite – sottolinea Minelli – Sappiamo anche che, in questi soggetti, il virus mutato dopo qualche giorno muore senza alcuna possibilità di replicarsi. E però, se nei giorni prima di morire il virus dovesse avere la possibilità di ‘saltare’ dal soggetto contagiato e vaccinato a un soggetto non vaccinato che gli passa affianco, in quest’ultimo il virus si replica espandendosi velocemente ed eventualmente cambiando i propri connotati anche di quel tanto sufficiente a generare nuove e incontrollabili varianti”.
“Si capovolge così, radicalmente e senza forzature concettuali, quel maldestro paradigma che vorrebbe le mutazioni virali figlie della pratica vaccinale. Nella realtà dei fatti siamo esattamente agli opposti”.