Csm, Fabrizio Cicchitto (ReL): “uccidere” Palamara per non riformare la giustizia

AgenPress. “Luca Palamara messo alla gogna sin da subito, perché c’era la necessità di trovare a tutti i costi un capro espiatorio per consentire al sistema di continuare “i soliti accordi” allontanando così una vera riforma della giustizia.

Aggiungiamo anche che il verdetto debba arrivare prima dell’imminente pensionamento di Davigo: una giustizia ad orologeria che non risparmia in un perverso contrappasso neppure i magistrati. L’Italia ha bisogno di riformare il proprio sistema giustizia e la vicenda di Palamara serve solo ad allontanare il Paese da una giustizia equa e celere. È palese a tutti che c’è un problema tra poteri dello Stato e che ci sia una debordante presenza a volte invasiva dei pubblici ministeri.

“Uccidere” Palamara oggi e’ come fare un sacrificio votivo: sull’altare della ipocrisia e della ingiustizia viene cancellata l’onta di un sistema che non funziona e che non premia il merito. Ma chi se lo e’ inventato? Palamara? O qualcuno prima di lui che ha utilizzato la via giudiziaria per raggiungere il potere nel Paese?.”

Lo dichiara Fabrizio Cicchitto (Presidente Riformismo e Libertà).

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