Covid. Astra-Zeneca, vaccino “altamente efficace”. Crisanti, “non cambio idea: rendere pubblici i dati”

AgenPress – Il vaccino Oxford-Astra-Zeneca è “altamente efficace” nella prevenzione del Covid-19 secondo i risultati preliminari dei testi clinici condotti in Regno Unito e Brasile. In particolare, un tipo di dosaggio è risultato efficace al 90% e un altro al 62%; per questo la società farmaceutica ha calcolato una media di efficacia al 70%. Ora AstraZeneca preparerà i documenti e i dati per chiedere le autorizzazioni “in tutto il mondo alle autorità che hanno un quadro di riferimento per l’approvazione condizionale o anticipata”.

L’azienda chiederà inoltre all’Organizzazione Mondiale della Sanità l’elenco delle possibilità di approvarlo per “usi di emergenza” per ottenere un percorso accelerato verso la disponibilità di vaccini nei paesi a basso reddito.

“Non ho cambiato posizione: non sarò a favore del vaccino contro il Covid a meno che non vengano pubblicati i dati”, dice  Andrea Crisanti, intervenuto a Sky TG24, ribadendo la propria posizione dopo le polemiche per le sue parole sul vaccino. “I difetti stanno nella procedura affrettata per l’approvazione del farmaco”, ha ribadito il professore dell’università di Padova. “Se le autorità dovessero rendere pubblici tutti i dati e questi venissero validati dalla comunità scientifica, il vaccino me lo farei, senza alcun dubbio”. E sul rendere o meno il vaccino obbligatorio spiega: “Non esiste che per un vaccino approvato con una procedura affrettata debba essere prevista l’obbligatorietà”.

Crisanti spiega le sue affermazioni sottolineando che “è una questione di trasparenza, se si vuole avere fiducia bisogna essere trasparenti”. Il professore chiede che “vengano pubblicati i dati grezzi, non quelli aggregati” sul vaccino. Crisanti sostiene che quelle sulle sue parole siano “polemiche da paese provinciale” e che “le mie frasi sono di buon senso”: “non sono il solo a dire queste cose”, sottolinea ancora il microbiologo, “sono pensieri condivisi da tanti scienziati”.

All’indignazione di alcuni suscitata dalle sue perplessità Crisanti risponde: “Gli italiani dovrebbero essere arrabbiati con chi ha permesso che ci fosse una seconda ondata. Ci dovremmo indignare per i 15mila morti che ci sono stati da luglio, non per una cosa ovvia come quella che ho detto io”.

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