Davide Crippa. Lascio il M5s per la sua “politica estremista e barricadiera e la caduta del governo Draghi”

AgenPress – “Dopo ormai 14 anni di attivismo politico mi vedo costretto a lasciare il Movimento 5 Stelle. Si tratta per me di un gesto molto sofferto e meditato a lungo.

Non ho mai nascosto la mia divergenza di opinione con i vertici del movimento sulla gestione del mancato voto di fiducia al Governo, che di fatto ha aperto una crisi poi cavalcata dal centrodestra per scopi elettorali.
Il Movimento 5 Stelle si è evoluto tantissimo negli anni, si è trasformato in movimento politico, ha scelto di diventare un partito capace di assumere su di sé la responsabilità di governo.
Grazie a questo è riuscito ad introdurre riforme epocali (come il reddito di cittadinanza e il taglio dei Parlamentari) e ha introdotto nell’agenda politica il tema dei temi: la transizione ecologica, radicata ormai nelle agende europee”.

Lo scrive su Facebook, l’ex capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa

“Il Movimento 5 Stelle è andato oltre, ha guardato avanti scegliendo di rinunciare ad una parte della propria autonoma linea politica per costruire il famoso campo largo riformista e progressista, investendo risorse, consenso e fatica per dare un contributo fattivo a questo importante progetto nel quale in tanti abbiamo creduto.
Oggi il Movimento 5 Stelle, dopo aver fatto cadere il governo che aveva contributo a formare, dopo aver fatto venir meno quel progetto del campo progressista inaugurato, tra l’altro, in occasione delle elezioni amministrative di poco più di un mese fa, volge repentinamente lo sguardo indietro, recuperando un’idea di politica estremista e barricadiera, dimenticando il lavoro che tutti hanno svolto e che siamo stati chiamati a portare avanti per sostenere l’azione di ben 3 governi con differenti apporti da parte delle forze politiche presenti in parlamento.
Ho lavorato fino all’ultimo momento utile per evitare quanto accaduto, ma i vertici hanno scelto la strada della rottura su tutti i fronti, anteponendo interessi particolari a quello generale del Paese, attraversato da una crisi senza precedenti, che va ad aggravarsi di giorno in giorno.
Non comprendo più il progetto politico, troppo instabile, troppo volubile e spesso contraddittorio, che ha fatto perdere di vista l’orizzonte comune che aveva unito il Movimento 5 Stelle in molti anni di battaglie e di impegno politico”.
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