De Luca (PD): “Preoccupati e indignati da licenziamenti dei lavoratori delle multinazionali”

AgenPress. Piero De Luca, vicecapogruppo del PD alla camera e capogruppo in commissione politiche europee, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul Pnrr. “Possiamo essere fiduciosi ed ottimisti –ha affermato De Luca-. L’arrivo di Draghi ha dato una spinta ulteriore ad un impianto che era già stato creato dal governo precedente. Ora inizia il secondo tempo, dobbiamo intervenire con rapidità per portare avanti i progetti che ci siamo impegnati a mettere in campo. Dobbiamo rendere il Paese più moderno, più competitivo e più equo, a partire dalla transizione ecologica e quella digitale”.

Sui licenziamenti. “Abbiamo manifestato la nostra vicinanza a tutti i lavoratori colpiti da decisioni irragionevoli di decine di multinazionali che stanno chiudendo i battenti. Siamo estremamente preoccupati e anche un po’ indignati perché in alcuni casi si tratta di aziende che non operano in settori in crisi, come ad esempio la Whirpool. Abbiamo invitato tutte le aziende ad utilizzare lo strumento della cig per avere poi la possibilità di rilanciare i siti produttivi e di ricollocare i lavoratori. Dobbiamo prevedere delle condizionalità forti per quelle aziende che usufruiscono di incentivi fiscali e poi decidono di delocalizzare. Dobbiamo aprire una grande strategia industriale nel nostro Paese, bisogna approvare nell’immediato la riforma del mercato del lavoro. Stiamo portando avanti un lavoro a livello europeo sul salario minimo. Non possiamo permettere una concorrenza al ribasso sulle condizioni minime di dignità del lavoro”.

Sul reddito di cittadinanza. “Va necessariamente migliorato. E’ uno strumento che nella lotta alla povertà ha una funzione importante e decisiva, ma la parte legata al reinserimento lavorativo finora è stata un fallimento. Lo strumento dei navigator è stato assolutamente insoddisfacente, va riformato così come i centri per l’impiego”.

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