Elezioni. Calenda, con Pd finita a bordello. Per sinistra sarà una sconfitta. Con Renzi accordo né scontato né banale

AgenPress – “Il problema del Pd è sempre lo stesso, siccome non si sente in grado di rappresentare tutta la sinistra, mette dentro chiunque. Temevano che Fratoianni e Bonelli andassero con Conte. A fare cosa, Melénchon con la pochette? È finita a bordello e per la sinistra sarà una sconfitta clamorosa”.

Così  il leader di Azione, Carlo Calenda parlando delle elezioni e delle alleanze.

“Ma c’era nell’alleanza una classe dirigente ex M5s, come Di Maio e Di Stefano – aggiunge – impresentabile”. Per non parlare del rapporto con la sinistra di Fratoianni. “Quello che manca nella politica è la nettezza”, dice ancora spiegando che lui ci sta provando ad esserlo da “uomo libero”. “Ci presenteremo con un programma molto chiaro e di buon senso che ricalcherà il discorso fatto da Mario Draghi al Senato”.

“Con Renzi ci siamo parlati ieri e ci riparleremo oggi. Ma quello che voglio è chiarezza sui temi e sui comportamenti. Ho deciso di dedicare questa parte della mia vita alla politica ma non ho intenzione di giocarmi la reputazione”.

La questione della raccolta firme “pesa zero, ieri il Parlamento europeo ha mandato al Viminale la certificazione che io sono stato eletto in una lista composita, quindi non è un problema l’esenzione che è a piena norma di legge”.

Calenda lancia la sua campagna elettorale che si chiamerà “Italia sul serio”, spiegando che con Matteo Renzi sono in corso contatti da ieri e ci saranno anche oggi. “L’importante – spiega – che ci sia chiarezza, che le cose siano fatte bene. L’obiettivo di Azione, se gli italiani gli daranno credito, sarà quello di “chiedere a Draghi di rimanere”.

Calenda è pronto a discutere con Renzi per un’alleanza, ma precisa: “Un accordo tra di noi non è né scontato né banale. Con Renzi ci sono rapporti deteriorati nel tempo, ci unisce una consonanza programmatica e ci dividono alcune scelte”.

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