Elezioni. Calenda “molla” Letta e la sua “grande ammucchiata di persone” destinata a perdere

AgenPress – “E’ una delle decisioni più sofferte, la più sofferta”. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a Mezz’ora in più, su Rai Tre, parlando della decisione sulle alleanze e mollando Enrico Letta.

“Non intendo andare avanti con alleanza con Pd. Non mi sento a mio agio con questo, non c’è dentro coraggio, bellezza, serietà e amore a fare politica così ho comunicato ai vertici del Pd che non intendo andare avanti con questa alleanza”.

“Alla vigilia di queste elezioni ho intrapreso un negoziato col Pd, non ho mai voluto distruggere il Pd, con con Letta abbiamo iniziato un negoziato per costruire una alternativa di governo. Ma mano a mani si univano pezzi che stonavano. Oggi mi trovo a fianco a persone che hanno votato 54 volte la sfiducia a Draghi. MI sono un po’ perso”.

 “Nei giorni scorsi sono andato da Enrico Letta e gli ho proposto di fare un’alleanza netta e che rinunciavo ai collegi, avrei accettato anche solo il 10%”, ha aggiunto Calenda.

“Questa coalizione” del Pd “è fatta per perdere, c’era l’opportunità di farne una per vincere. La scelta è stata del Pd, e io non posso seguire una strada dove la coscienza non mi porta, Verso Letta c’è delusione per una scelta che potevamo fare, non c’è né animosità né condanna, mi aspettavo un pochino di più da lui”.

Ora c’è “una grande ammucchiata di persone. Da parte mia non c’è stato un equivoco, ma l’ingenuità che il Pd fosse pronto a decidere di rappresentare la sinistra senza correre dietro a Fratoianni, Bonelli e domani ai 5 stelle, che Letta avesse capito che la coerenza è fondamentale. Che il Pd avesse fatto la sua Bad Godesberg. E ho sbagliato”.

“Se c’è da raccogliere firme” per il simbolo e per presentarsi alle elezioni “le raccoglieremo e se non ce la faremo vuol dire che la proposta è ritenuta debole”.

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