Elezioni. Matteo Richetti, esponente di Azione, a Radio 24

AgenPress. Accordo con il Pd “Conosco il Pd, e lo dico con affetto, ne conosco gli elettori, straordinari, e un gruppo dirigente che se può galleggiare su tutto galleggia. Il giochino era fare un matrimonio con Calenda, uno con Di Maio, uno con Fratoianni.

Oggi rivendicano il rispetto dell’accordo ma non ci avevano informato che la poligamia era consentita”. “Io c’ero quando Calenda ha detto a Letta: non ci interessa nulla, prendete il 90% dei collegi ma dateci una coalizione coerente. Ci abbiamo provato con serietà fino in fondo e il risultato è stato questo”.

“Io ero molto scettico su questo accordo. Con Calenda abbiamo condiviso passo dopo passo ogni decisione, le ricostruzioni che ci vogliono su posizioni diverse sono piuttosto campate per aria”, precisa.

Italia Viva

“Abbiamo da sempre rivolto un invito a Italia Viva anche quando stavamo costruendo un’intesa con il Pd. Serve una scelta di coraggio, di coerenza. Cosa faremo con Italia Viva sarà oggetto di discussione ma non vorrei che ci distraessimo dal compito principale di Azione, ridare fiato, coerenza e speranza al modo in cui si sta con le istituzioni dobbiamo stare su questo”.

“Stando alle dichiarazioni di Renzi dell’ultimo anno c’è forte sovrapposizione” sui programmi ma “di quello che dichiarava Renzi l’anno prima – sottolinea Richetti – non condividiamo nulla: ci ha spiegato che bisognava votare con Conte e Bonafede nel Conte 2 per evitare il Papeete. Renzi ha avuto una traiettoria non sempre lineare. Ma il punto è un altro. Non ne posso più di chi valuta la politica e le persone sulla base della prossimità, del fatto che sono tuoi alleati o meno. In queste ore, quando noi abbiamo cercato con serietà un’intesa con il Pd il deputato di Italia Viva Nobili è arrivato a dire: avete bisogno del bonus piscologico, una cosa brutta perché è una grande misura per le persone in sofferenza. Se poi diventi un loro potenziale alleato sei un salvatore della patria. Sono un po’ stanco anche di questo, lo dico con grande sincerità: in queste ore la tentazione è di scrivere una pagina nuova per la politica italiana. Siamo pronti a raccogliere le firme e a mobilitare tutta Italia su questo”.

Reddito di cittadinanza

“Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza non siamo per la cancellazione ma per una profonda rivisitazione”.

“Per quanto riguarda il reinserimento lavorativo la misura non sta funzionando, lo dicono i numeri che ci presentano due difficoltà: storture nella verifica dei requisiti e il fatto che sta diventando uno strumento di sola assistenza e non di reinserimento lavorativo. Deve essere evidenziato nella riforma che se non si accetta un lavoro si perde il reddito”.

Quanto al salario minimo, spiega Richetti, “per Azione è assolutamente doveroso dare una copertura ai lavoratori non contrattualizzati, fuori dall’applicazione del contratto collettivo di lavoro nazionale, prevedendo un salario minimo che non sia sotto la soglia di decenza. Attenzione, però, che non diventi la possibilità di applicare in maniera indifferenziata contratto o salario, altrimenti andiamo verso la distruzione della relazione lavoratore-impresa, sindacato-parti datoriali, che in questi anni ha garantito i contratti di lavoro”.

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