Fase 2. 60mila assistenti civici per il rispetto delle misure. Calenda: proposta ebete e scellerata

Agenpress – Sono in arrivo 60mila “assistenti civici” che avranno il compito di aiutare a vigilare sul rispetto delle regole durante la Fase 2. In settimana sarà lanciato il bando rivolto “a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o a chi usufruisce di ammortizzatori sociali”. Lo annunciano in una nota congiunta il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia e il presidente dell’Anci Antonio Decaro.

“A parte l’idiozia della proposta, ma se dovete proprio farlo metteteci i navigator porcaccio Giuda, e formate quelli del Rdc! Questo paese sta diventando un pozzo di assistenzialismo ebete e scellerato. Chi lavora, studia, produce e fatica scapperà a gambe levate”, ha commentato  su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda.

Come spiegato dal Ministro Boccia, adesso è il momento di reclutare tra tutti “quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando una dimostrazione di grande senso civico”.

“Stiamo progressivamente entrando in una nuova normalità – aggiunge Boccia – c’è una graduale ripresa delle attività produttive e i cittadini stanno, giorno dopo giorno, tornando a popolare le città. I Comuni, attraverso Anci, potranno avvalersi del contributo degli ‘assistenti civici’ per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus, a partire dal distanziamento sociale.

Dopo le migliaia di domande di medici, infermieri e operatori socio sanitari, arrivate alla Protezione civile nel momento maggiore emergenza negli ospedali italiani, ora è il momento di reclutare tutti quei cittadini che hanno voglia di dare una mano al Paese, dando dimostrazione di grande senso civico”.

“Sono stati i volontari, con noi amministratori – dice  Decaro – a prendersi cura di chi aveva più bisogno nella fase del lockdown. È ai volontari che vogliamo affidare le nostre comunità in questa nuova e complessa fase: quella in cui proviamo a convivere con il virus e impariamo a difenderci, anche tornando a una vita meno compressa dai divieti. Da questa emergenza possiamo uscire solo stando uniti e collaborando ognuno per la sua parte, con senso di responsabilità

Il bando sarà rivolto esclusivamente a inoccupati e persone che non hanno vincoli lavorativi. Anche i percettori del reddito di cittadinanza, o anche chi fruisce di altri ammortizzatori sociali, potranno fare domanda.

Il reclutamento avverrà su base volontaria e saranno coordinati dalla Protezione Civile, la quale poi dovrà indicare alle Regioni la disponibilità su tutto il territorio nazionale.

Saranno tutti volontari, che offriranno agli enti locali la possibilità di potenziare i controlli nelle strade e aumentare l’assistenza alle categorie più fragili, dagli anziani ai bambini.

Questa figura, quindi, sarà di fondamentale importanza nella fase due, quella del ritorno della “nuova normalità”, quando per i Comuni sarà necessario avere a disposizione abbastanza personale per far rispettare tutte quelle misure messe in atto per contrastare il diffondersi del virus. Si pensi ad esempio ai controlli che serviranno all’entrata e all’uscita dalle scuole, dove l’ipotesi è quella di prevedere ingressi per piccoli gruppi; o anche al supporto delle fasce deboli della popolazione, come gli anziani, che anche in questo periodo dovranno limitare il più possibile gli spostamenti e i contatti sociali.

D’altronde già durante la fase uno, quella del lockdown, sono stati proprio i volontari a dare il proprio aiuto ai Comuni, anche per le operazioni di vigilanza. Adesso è il momento di riconoscere il loro supporto istituendo una figura ad hoc, quale appunto quella dell’assistente civico, a cui verrà “affidata la comunità in questa nuova e complessa fase”, ossia quella in cui dovremo convivere con il virus nel rispetto dei divieti, collaborando ognuno per la sua parte e con un grande senso di responsabilità.

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