Fase 2. Accordo Governo-Regioni. Bonaccini, “linee guida delle Regioni saranno riferimento”

Agenpress- Dopo la conferenza stampa di sabato sera in cui Giuseppe Conte ha illustrato le nuove linee guida per la Fase 2, i governatori, che hanno minacciato di non firmare il Dpcm, sono insorti e l’intero accordo, faticosamente raggiunto, ha rischiato di saltare. E così all’1 di notte è stato riaperto il tavolo tra il governo e le Regioni. Al centro di tutto la modifica dell’articolo 6 e l’adozione delle linee guida: il premier non le aveva allegate al Dpcm e dai presidenti di Regione è arrivato lo stop con un confronto andato avanti tutta la notte. Una vera e propria battaglia su chi deve avere la responsabilità dei protocolli di sicurezza siglati dall’Inail e per cui alla fine è stata raggiunta l’intesa: le linee guida sono state allegate al decreto.

Nella premessa del Dpcm, che deve dare attuazione al Decreto Legge varato ieri dal governo, verrà inserito un richiamo al protocollo unitario delle regioni, che verrà poi allegato al testo del Dpcm nella sua interezza.

”La verità – sostengono fonti di governo – è che alcuni governatori hanno paura delle responsabilità e volevano più garanzie, però Stefano Bonaccini” che è il presidente della conferenza delle Regioni, ”è stato bravo e la maggior parte dei Presidenti ci ha aiutato a chiudere”. Solo al termine di un lungo braccio di ferro, dunque, è arrivato l’accordo. Alcuni governatori raccontano che lo stesso premier ha spiegato ai suoi interlocutori di non essere un’autorità scientifica o un organo tecnico. Ne è nata una disputa tra ‘avvocati’.

A cui, tra gli altri, hanno preso parte il governatore lombardo Attilio Fontana, il vicepresidente della Giunta campana Bonavitacola e il presidente pugliese e magistrato Michele Emiliano.

Altro punto su cui si sarebbe discusso – viene riferito – è la necessita’ di una preventiva indagine epidemiologica sul tema delle riaperture, poi l’intesa sull’obbligatorietà di fare riferimento al monitoraggio del ministero della Salute. “Nell’accordo le linee guida delle Regioni saranno recepite nel Decreto, in modo da dare sicurezza a tutti gli operatori economici con regole certe e applicabili.”, scrive il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.

”Legittime le richieste delle Regioni”, dice il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, “l’accordo riprende le linee guida delle Regioni per le ordinanze e sancisce ancora una volta la leale collaborazione tra regioni e governo”, ”spesso serve un’assunzione ulteriore di responsabilità”, conclude il ministro.

“Alla fine il risultato è arrivato”, ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, al termine dell’incontro notturno con il Governo che ha chiuso una lunga giornata di confronto.

“In un’ottica di collaborazione istituzionale si è ricercata e si è trovata una soluzione con l’accordo raggiunto venerdì tra Regioni e Governo. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di dare regole certe alle attività che da lunedì potranno riaprire e sicurezza a lavoratori e cittadini.Il Governo si è impegnato a richiamare nel testo le linee guida elaborate e proposte dalla Conferenza delle Regioni quale riferimento certo e principale dai cui far discendere i protocolli regionali. Ciò assicurerà, peraltro – ha concluso Bonaccini – omogeneità e certezza delle norme in tutto il Paese”. Le Regioni hanno presentato linee guida condivise al governo, che aveva chiesto un testo con regole comuni. Abbiamo dato indicazioni che permettono alle attività economiche di poter ripartire in sicurezza, avendo certezza delle regole e tutelando la salute di lavoratori e cittadini. Tutto questo per me ha un significato chiaro:collaborazione istituzionale, fra territori e con lo Stato, a vantaggio dei cittadini”.

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