Fmi: Reddito cittadinanza penalizza famiglie numerose e disincentiva lavoro. Unc: giuste osservazioni

Agenpress – Per il Fmi gli importi del Reddito di cittadinanza diminuiscono troppo rapidamente con le dimensioni della famiglia, penalizzando le famiglie più grandi e cadono bruscamente se viene accettata un’offerta di lavoro, rischiando di diventare un disincentivo alla ricerca del lavoro.

“Giuste osservazioni. Fin dall’inizio abbiamo detto che, essendo diventati un totem i 780 euro per i single, si sono favoriti questi ultimi e penalizzate le famiglie più numerose, per colpa di una scala di equivalenza sbagliata, peggiorativa rispetto al Rei” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Anche la riduzione del beneficio, nel caso subentri un lavoro, è eccessiva e non riesce ad evitare la trappola della povertà, rendendo poco appetibile la ricerca e l’accettazione di un lavoro” prosegue Dona.

“Infine, gli importi dovrebbero essere differenziati considerando le tabelle Istat sulle soglie di povertà, variabili da 500,01 euro, per un single con più di 75 anni che vive in un piccolo comune del Mezzogiorno, a 2.029,13 euro, per una famiglia di 5 componenti, 3 tra 18 e 59 anni e 2 tra 11 e 17, che vive in un centro area metropolitana del Nord” conclude Dona.

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