Funivia. Giovannini, direttore impianto ha responsabilità. Forchetta ha impedito arresto cabina

AgenPress –  “Per quanto riguarda i controlli svolti dal gestore per mezzo di una società incaricata, questi sono stati effettuati a luglio del 2017 e successivamente, tra novembre e dicembre 2020, sono stati effettuati controlli specifici sulle funi. In particolare, a novembre del 2020 sono stati svolti controlli magnetoscopici sulle funi portanti, sulle funi traenti e sulla fune di soccorso. Infine, a dicembre 2020 una società specializzata ha effettuato l’esame visivo delle funi tenditrici”.

Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibili Enrico Giovannini nell’informativa urgente sull’incidente alla funivia Stresa-Mottarone.

“Sono previsti in capo all’esercente l’esecuzione di ispezioni annuali, di controlli giornalieri, settimanali e mensili. In caso di interruzione per periodi superiori a un mese, qual è quella determinata dall’emergenza sanitaria in corso, prima della ripresa del servizio è necessaria l’effettuazione da parte del gestore di specifici controlli”, ha aggiunto.  “Ricordo anche che il Governo ha sempre escluso la possibilità di estendere tout court la durata della fine-vita tecnica degli impianti in ragione del fermo da Covid-19”.

I decreti sul regime dei controlli e delle attività manutentive degli impianti “prevedono tempistiche rigorose e attribuiscono specifiche responsabilità al Direttore di esercizio dell’impianto, nominato dal gestore e in possesso dei requisiti professionali accertati dall’USTIF. Come già ricordato, sono previsti in capo all’esercente l’esecuzione di ispezioni annuali, di controlli giornalieri, settimanali e mensili”.

“La presenza del dispositivo ‘a forchetta’, accertata in fase di rilievi tecnici eseguiti dal personale del Nucleo investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Verbania, ha impedito, all’atto della rottura del cavo traente, l’arresto della cabina che in quel momento stava salendo in vetta, con conseguente verificarsi dei fatti”, ha detto ancora, spiegando che “una riduzione della tensione o un suo annullamento dovuto alla rottura della fune traente, peraltro un evento molto raro nell’esperienza italiana, provoca automaticamente l’intervento del freno e l’arresto del veicolo. Parimenti un’avaria che provoca la perdita di pressione nel circuito idraulico comporta l’intervento del freno. La perdita della pressione nel circuito idraulico comporta il rilascio della molla e la chiusura del freno con conseguente azione frenante sulla fune portante”.

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