Genitori vegan: sbatti il mostro in prima pagina. Occorre una buona informazione

Agenpress –  E’ inaccettabile, sentito l’intervento del Senatore del M5S Lello Ciampolillo, l’errata informazione su alcuni casi balzati alle cronache, quelli di figli e figlie di genitori vegan sbattuti in prima pagina per casi di malnutrizione, salvo poi riconoscere che il veganismo non c’entrava nulla.

A Milano un bambino viene ricoverato d’urgenza all’Ospedale Fatebenefratelli ma il medico che lo cura, direttore della Pediatria in cui è funzionante il primo polo pediatrico vegan da Maggio 2016, dichiara di non potere collegare il veganismo alla sua malnutrizione http://www.vegolosi.it/news/milano-bambino-vegano-pediatra-non-possiamo-collegare-veganesimo-la-sua-malnutrizione/

A Ventimiglia (IM) una bambina vegan finisce al pronto soccorso per malnutrizione… ma si scopre che non è vegan http://www.vegolosi.it/news/bambina-vegana-genova-smontato-la-bufala-perche/

A Belluno un bambino vegan, dichiarato dai giornali in gravi condizioni di salute, non è vegan e neppure svezzato, sebbene abbia circa due anni e mezzo. http://www.vegolosi.it/news/belluno-bambino-vegano-la-verita-e-unaltra/

A Firenze un bambino di 11 mesi è ricoverato nell’ospedale pediatrico Meyer per una grave forma di carenza nutrizionale. I genitori sono vegan e sono loro, secondo l’accusa, ad aver causato la denutrizione del bimbo, rendendolo vegan: finiscono sul registro degli indagati. http://www.vegolosi.it/news/bambino-denutrito-pinelli-dieta-veg-e-sicura/

Se un genitore è irresponsabile, lo è a prescindere dalle sue scelte alimentari, dalla sua origine etnica, dal suo genere, dal suo credo religioso. In Italia ci sono oltre 500.000 bambini malati d’obesità che non è solo una patologia fisica perché produce i suoi effetti negativi anche a livello di autostima, inducendo a comportamenti negativi come passare molte ore davanti alla tv, non voler partecipare ad attività con i coetanei, mostrare uno scarso impegno scolastico, emarginarsi per diversità. Sono sempre di più i bambini italiani intolleranti ai latticini, probabilmente perché finalmente si è capito che cosa si celi dietro il latte.

Le carie ai denti sono un problema per il 20% dei bambini italiani dai 2 ai 5 anni e una delle cause determinanti è la somministrazione scriteriata di bevande e cibi zuccherati anche nelle scuole in quei distributori automatici legittimati proprio dalla politica.

Di queste patologie ci si occupa poco forse perché, se curate, darebbero una sferzata all’industria alimentare, quella di cibo e bevande spazzatura, e a quella farmaceutica, e forse ciò sarebbe controproducente al business. Ci si occupa, soprattutto a sproposito, dei casi di bambini vegan, o meglio presunti tali, caduti in disgrazia perché figli di genitori irresponsabili.

Leggere nei titoli la parola “vegan” accanto a cronache di malattie o problemi di salute richiama l’uso strumentale e sensazionalistico di termini come “immigrato”, “omosessuale” e simili generando un timore pregiudiziale nei confronti di categorie specifiche: i genitori vegan non devono sentirsi giudicati o accusati. Casomai imitati.

L’American Academy of Pediatrics, la più autorevole associazione scientifica di pediatria americana, da parecchi anni documenta le diete vegetariane e vegane come salutari, apportatrici di benefici significativi per la salute, per esempio minor incidenza di sovrappeso, e sono adatte a tutti gli stadi della vita, compresi gravidanza, allattamento e svezzamento. L’Academy of Nutrition and Dietetics, una delle maggiori associazioni di nutrizionisti americane da parecchi anni ribadisce che tali diete sono salutari, adeguate dal punto di vista nutrizionale, possono conferire benefici per la salute e sono appropriate per individui in tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusa prima e seconda infanzia.

Costa più fatica documentarsi su fonti autorevoli che leggere la cronaca, non sempre veritiera, votata a fare audience immediata.

Vi sono sempre più servizi di consulenza scientifica, fra cui la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana http://www.scienzavegetariana.it/ La scelta vegan è riconosciuta valida dal Ministero della Salute http://www.vegolosi.it/news/alimentazione-vegetariana-e-vegana-via-libera-del-ministero-della-salute/ che ha certificato la bontà, sotto il profilo nutrizionale, dei regimi privi di alimenti di origine animale: è una presa di posizione sancita in una pubblicazione e nella circolare 0011703 del 25.03.16 a integrazione delle “Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica”.

In alcune regioni italiane i pediatri hanno chiesto alle rispettive ASL corsi di formazione perché consapevoli del numero crescente delle richieste da parte dei genitori. In Italia abbiamo pediatri luminari in questa materia http://www.unmondobio.it/pediatri-vegan/

Anche i genitori, sentendosi in un certo senso “orfani istituzionali” si sono organizzati in una “Mappa di genitori veg” utile al dialogo e alla diffusione di questa cultura http://genitoriveg.com/dove-siamo

C’è bisogno di una buona informazione che tratti i temi dell’alimentazione e della salute in maniera corretta per il bene della cittadinanza, soprattutto quella parte della cittadinanza che non può scegliere da sola tra cui i bambini. Investire in educazione alimentare e prevenzione, mettendo da parte gli interessi delle lobby alimentari e farmaceutiche, è un pensiero da cui la politica spesso fugge e su questo bisognerebbe indagare.

L’educazione alimentare non deve mai perdere di vista il cuore del problema: gli animali. Educare a mangiarli significa comprendere nell’educazione componenti come violenza, oppressione, crudeltà, specismo che non reggono più la giustificazione della sopravvivenza, del ciclo di vita, del “siamo onnivori”, del “si è sempre fatto così” e di tanti altri imbarazzanti luoghi comuni. Il cambiamento è in corso.

Paola Re

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