Governo Draghi: prime misure anti-Covid

AgenPress. Il Governo Draghi nel suo primo Consiglio dei ministri operativo vara un decreto anti-Covid che proroga il blocco degli spostamenti interregionali fino al 27 marzo e la regola che limita la visita in case private solo a due adulti che potranno essere accompagnati da figli minori di 14 anni. Lo spostamento nelle abitazioni private sarà invece vietato nelle zone rosse.
Il Consiglio dei Ministri del 22 febbraio 2021 ha quindi esaminato “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 (decreto-legge)” e approvato un decreto-legge che introduce ulteriori disposizioni urgenti in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19:
“In considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica, il decreto dispone la prosecuzione, fino al 27 marzo 2021, su tutto il territorio nazionale, del divieto di spostarsi tra diverse Regioni o Province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o motivi di salute. Resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
Fino al 27 marzo 2021, nelle zone rosse, non sono consentiti gli spostamenti verso abitazioni private abitate diverse dalla propria, salvo che siano dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.
Gli spostamenti verso abitazioni private abitate restano invece consentiti, tra le 5.00 e le 22.00, in zona gialla all’interno della stessa Regione e in zona arancione all’interno dello stesso Comune, fino a un massimo di due persone, che possono portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale) e le persone conviventi disabili o non autosufficienti.
Nelle zone arancioni, per i Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, sono consentiti gli spostamenti anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini”.
In merito al sistema della divisione in colori delle Regioni Agostino Miozzo, coordinatore del Cts sostiene che “funziona bene compatibilmente con la sofferenza del Paese”.
Sul fronte dei vaccini, a Roma, “per il personale scolastico” aprirà la ‘Nuvola’ all’Eur, mentre l’8 marzo partirà “l’hub della stazione Termini”. E Farmindustria è disponibile a lavorare per produrre vaccini in Italia.
Infatti ci sono stati contatti fra il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e le aziende farmaceutiche per ipotizzare una capacità vaccinale italiana, cioè il fatto che i vaccini si possano produrre Italia.
Farmindustria fa sapere che un incontro è possibile già domani, mentre intanto si sta facendo una ricognizione tra le aziende per vedere chi ha le macchine adatte (i bioreattori) per partecipare eventualmente alla produzione. Comunque per Farmindustria “non è come schiacciare un bottone, ci vogliono 4-6 mesi dall’ avvio della produzione”.
Il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, sollecita che le case farmaceutiche permettano la produzione in tutti i siti industriali che possono farlo: “se vogliamo raggiungere presto l’obiettivo della liberazione dalla pandemia dovremo spingere affinche’ le case farmaceutiche, anche quelle col brevetto e riconoscendo un’indennita’, permettano la produzione del vaccino in tutti i siti industriali che possono farlo, anche nel Lazio”.
“Bisogna decuplicare – afferma Zingaretti – la produzione di vaccini al mese, perche’ la sfida non e’ solo vaccinare tutti. Serviranno miliardi di dosi di vaccini per liberare il pianeta dalla pandemia. Non vorrei che la dimensione incredibile della domanda e la fatica a raggiungere quantitativi di livello industriale di vaccino renda tutto piu’ complicato. L’industria farmaceutica italiana diventi uno dei polmoni produttivi del vaccino italiano e tutti siano messi in grado di produrlo e dare una svolta”.
Infine mercoledì 24 febbraio gli assessori regionali al turismo “incontreranno il neo ministro del Turismo, Massimo Garavaglia”, annuncia il coordinatore della Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni, Daniele D’Amario, precisando che l’incontro servirà “per iniziare a studiare una strategia di rilancio condivisa per un settore tra i più colpiti dagli effetti economici della pandemia”.
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