Il patriottismo repubblicano di Ciampi ricordato in TV con una puntata speciale di Monitor

AgenPress. Proseguono le iniziative per rendere omaggio al Presidente Emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi promotore del patriottismo repubblicano e dell’unità nazionale, che ci ha fatto riscoprire il valore dei principi, dei simboli e dei luoghi della Repubblica.

Il 16 settembre in occasione del 5° anniversario della morte del Presidente Ciampi, il Questore di Livorno Roberto Massucci lo ha ricordato, con un concerto della Banda musicale della Polizia di Stato diretta dal Maestro Maurizio Billi. Il Questore Massucci ha voluto parlare e far parlare i giovani. Ha voluto mettere i giovani al centro proprio come amava fare il presidente Ciampi che, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico, riuniva le scolaresche al Complesso Monumentale del Vittoriano, per testimoniare ed esaltare il legame profondo fra l’educazione dei giovani e la fedeltà ai principi sui quali si fonda la nostra Repubblica: la libertà dei cittadini; l’unità della Patria. Il 16 settembre da Livorno è partito un progetto che sta coinvolgendo i ragazzi delle scuole medie della provincia dal titolo #sceglilastradagiusta.

Le celebrazioni sono proseguite il giorno successivo con uno speciale del telegiornale TGT di Italia 7 dedicato all’Emerito Presidente con reportage dell’evento livornese arricchito da una intervista esclusiva al Consigliere Paolo Peluffo, portavoce del Presidente della Repubblica nel settennato Ciampi.
Ieri sera, martedì 12 ottobre abbiamo assistito ad un ulteriore momento di riflessione per ricordare Ciampi.

Il prefetto Francesco Tagliente, promotore dell’iniziativa, ha condiviso con il Direttore Generale dell’emittente, Fabrizio Manfredini, di proseguire le celebrazioni con una puntata speciale del programma di approfondimento Monitor, a doppia conduzione da Firenze e da Roma: Gaetano D’Arienzo di “Italia 7” e Egidio Fia di “Lazio TV”, in diretta dalle ore 21.30 alle ore 23.00.

Tra gli ospiti della trasmissione tanti testimoni del settennato Ciampi tra cui il Consigliere Paolo Peluffo; Claudio Ciampi, figlio del Presidente; il Prof Michele D’Andrea, storico, araldista, esperto della materia onorifica e cerimoniale, che ha lavorato fino al dicembre 2012 nei ruoli della carriera direttiva della Presidenza della Repubblica; Francesco Rutelli, Sindaco di Roma dal 1993 al 2001; Melina De Caro, che è stata Vice Segretario Generale e Direttore dell’ufficio della Segreteria generale della Presidenza della Repubblica nel settennato Ciampi; il prof Pietro Pietrini, psichiatra e Direttore della Scuola IMT Alti Studi Lucca; Luca Salvetti, Sindaco di Livorno; Roberto Massucci, Questore di Livorno; il Prefetto Francesco Tagliente, già Questore di Firenze e di Roma.

Grande soddisfazione per l’interesse e il successo della trasmissione. Il prefetto Tagliente ha dichiarato che “La presenza di tanti autorevoli ospiti ha consentito di ricordare la pionieristica campagna di comunicazione istituzionale del Presidente Ciampi, incentrata sulla riscoperta e sulla riappropriazione del nostro patrimonio nazionale.
Il riferimento è al Canto degli Italiani e al Tricolore, ma anche al progetto che coinvolse anche i luoghi della Repubblica, a partire dal Palazzo del Quirinale e dalla Piazza di Montecavallo, teatro del Cambio solenne della Guardia, del concerto di Capodanno e del brindisi della coppia presidenziale con i cittadini.

Il riferimento è anche alla riapertura del Vittoriano, al ripristino della parata militare del 2 giugno, al rilancio delle ricorrenze del 25 aprile e del 4 novembre. E ancora al rinnovo delle insegne dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, alla riattivazione delle concessioni dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana (oggi Ordine della Stella d’Italia) e al rilancio delle medaglie di benemerenza.
È stata una bellissima occasione – ha aggiunto Tagliente – anche per ricordare tutti insieme che l’opera intrapresa in questo campo dal Presidente Ciampi è proseguita con il presidente emerito Napolitano ed oggi al centro dell’attività del presidente Mattarella, guida autorevole del Paese a cui tutti guardiamo con ammirazione e affetto.

Paolo Peluffo ha ricordato l’origine del progetto di comunicazione istituzionale del Presidente Ciampi, la cura dei simboli della Repubblica, il loro studio, il loro rafforzamento, loro integrazione e la ricostruzione delle ritualità civili della Repubblica.

Claudio Ciampi ha parlato del padre come “cittadino normale con l’onore e l’orgoglio di poter servire le Istituzioni repubblicane. Un padre e soprattutto un nonno speciale sempre attento al percorso di crescita delle tre nipoti e a incitare i giovani a porsi dei traguardi, dei sogni, per poi perseguirli con impegno e tenacia, facendo leva sulla propria curiosità e creatività

Francesco Rutelli ha parlato di Ciampi come Presidente indimenticabile ai suoi occhi e a quelli di milioni di italiani sottolineando il privilegio di aver condiviso con il Quirinale alcuni progetti come l’apertura dell’Altare della Patria e il Concerto di Capodanno in Piazza del Quirinale. Ha ricordato che Ciampi gli impose di rivalutare il Vittoriano, sottolineando il suo impegno per rendere accessibile, con gli ascensori, i piani superiori che erano chiusi. Ha ricordato dettagli della magica notte con il Concerto voluto da Ciampi in Piazza del Quirinale per il passaggio del millennio.

Pietro Pietrini ha spiegato come “i valori di solidarietà e condivisione così fortemente incarnati dal Presidente Ciampi trasmessi dal suo insegnamento sono requisiti fondanti della società e come trovino la loro radice nella stessa evoluzione biologica. I sentimenti di mutua condivisione e di aiuto reciprocosono alla base della nascita delle organizzazioni sociali e della loro prosperità. Così come lo è l’accoglienza dell’altro, di chi è diverso da noi. La diversità è la vera forza della natura, se non esistesse la diversità, non saremmo qui, ci saremmo estinti da molto tempo, ha spiegato Pietrini. Concetti questi che la pandemia dovrebbe averci fatto apprezzare ancora di più. L’insegnamento del Presidente Ciampi contiene messaggi fondamentali per i nostri giovani, che hanno bisogno di essere stimolati a sviluppare il loro senso critico.”

Il Sindaco Luca Salvetti ha sottolineato che ha sempre avuto difficoltà a scindere la figura di Carlo Azeglio Ciampi uomo delle istituzioni, da quella di livornese amante della propria città.
“Questo è stato un limite per tutti noi perché ogni volta che arrivava all’ombra dei quattro mori arrivava un livornese che amava passeggiare per le strade del centro, andare a vedere il Livorno allo stadio o passeggiare sul mare scambiando battute e impressioni con i suoi concittadini
Tutti noi però negli ultimi tempi con l’intitolazione della storica Rotonda e con l’evento che abbiamo organizzato al teatro Goldoni alla presenza del presidente Mattarella abbiamo focalizzato l’attenzione sulla figura di grande spessore istituzionale
Carlo Azeglio Ciampi può, a buon titolo, essere definito l’uomo dell’orizzonte comune, punto sulla coesione e unità del paese riscoprendo e dando forza ai simboli come l’inno di Mameli e il tricolore “La bandiera italiana – disse il Presidente – è un vessillo di libertà conquistata da un popolo che si riconosce unito, che trova la sua identità nei principi di fratellanza, di eguaglianza, di giustizia. Nei valori della propria storia e della propria civiltà”. Non fu un operazione formale ma un processo concreto di ricostruzione del sentimento comune
Intensificò il dialogo con i territori, lanciando l’iniziativa di incontro con le 100 provincie d’Italia. Un tenace sostenitore del multilateralismo in ambito internazionale e, in esso, di un ruolo per l’Europa, la cui unità gli appariva come l’approdo di un lungo percorso di civiltà. Passione civile di un grande Italiano, al ricordo del quale la Repubblica rende omaggio”.

Roberto Massucci ha sottolineato “l’attualità dei valori che il presidente Ciampi ha posto ai livelli più alti nella ricerca della visione di paese: il senso selle istituzioni. Lo ha ribadito in un memorabile discorso al paese di fine anno; il valore di Patria è radicato alle istituzioni ed è naturale per il Presidente della Repubblica coglierlo e valorizzarlo. In questo momento drammatico nella vita dei cittadini coltivare il senso di appartenenza, rinverdirlo, soprattutto nei giovani è una precisa responsabilità di tutti i cittadini e soprattutto di quelli ai quali sono affidate pubbliche funzioni.”

Michele D’Andrea ha sottolineato la portata rivoluzionaria della scelta del Presidente Ciampi di togliere dall’oblio il termine Patria e di restituirla finalmente al ruolo di strumento identificativo di una collettività nazionale. Di qui la valorizzazione della bandiera e dell’inno, ma anche lo stendardo presidenziale realizzato proprio per voler del Presidente Ciampi, che getta un ponte ideale fra la nostra Repubblica Italiana e la Repubblica Italiana del 1802, che costituì uno spartiacque decisivo per la nostra storia.

La prof Melina Decaro ha ricordato le parole del Presidente della Repubblica Ciampi, nel 2000  nel salone di palazzo Vecchio, a Firenze “sono livornese di madre pisana, ma quando sono fuori dall’Italia mi dichiaro toscano, italiano ed europeo”. Un’identità di cittadino ricca, che ha   radici nel porto  di Livorno” luogo, crogiuolo di mille diversità” e nella sua storia di giovane soldato antifascista e azionista: “al mare di Livorno, di cui sono figlio. Alle montagne d’Abruzzo, che mi hanno adottato,” è questa la dedica nel libro “La Libertà delle minoranze religiose” , dove viene pubblicata la sua tesi del 1945, per la  seconda laurea in giurisprudenza, dopo la laurea in lettere nella Normale di Pisa. Un cittadino che cresce fra le eccellenze della Banca d’Italia, fino a diventarne Governatore, e che nell’impegno delle più alte cariche istituzionali, costruisce la concreta integrazione  europea come speranza di futuro per i giovani , a cui ha dedicato i suoi ultimi pensieri, nelle riflessioni  del 2012, da 92enne ” A un giovane italiano”.

Infine Tagliente ha ricordato che “L’energica spinta etica che proviene da quell’insegnamento esemplare, lo stimola a continuare il suo impegno per la comunità, con quello stesso spirito di “servizio civico” e “terzietà politica” che ha caratterizzato tutto il suo percorso professionale. E ancora che come appartenente alla grande famiglia dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza si sente erede di quei valori civici vissuti durante quel settennato.
Condivido ancora con grande orgoglio – ha detto ancora Tagliente- l’attività di tanti colleghi in servizio, che, interpreti dei diversi ruoli e qualifiche, dedicano ogni energia a garantire la sicurezza dei cittadini, nonché ad intercettare le condizioni del malessere sociale e sviluppare sul territorio una pedagogia civica, idonea ad avvicinare sempre più i giovani ai valori della nostra Costituzione.”

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