AgenPress. In Italia piĆ¹ di 1 stalla su 2 (52,8%) non ha una connessione a banda larga necessaria per rendere piĆ¹ agevole lāattivitĆ di allevamento, che si svolge spesso in aree disagiate, cogliendo le opportunitĆ di vengono dalle nuove tecnologie dalla mungitura robotizzata alla gestione informatizzata dei pasti degli animali, dal controllo on line degli animali al pascolo contro gli smarrimenti fino alla verifica continua dello stato di salute della mandria. Eā quanto emerge dallāanalisi della Coldiretti sullāultimo report dellāIstat sullāuso delle tecnologie negli allevamenti di mucche, bufale, maiali, pecore e capre.
La dotazione di reti infrastrutturali e servizi di telecomunicazione, accompagnata dallāaccesso alla rete internet ad alta velocitĆ (banda larga), ĆØ condizione essenziale ā sottolinea la Coldiretti ā per lo sviluppo delle zone rurali per ridurre lāisolamento, migliorare la qualitĆ della vita e permettere agli agricoltori e agli allevatori di continuare a lavorare anche nelle aree piĆ¹ interne ed isolate del Paese. Una condizione per fermare lāabbandono delle aree interne e di montagna dove quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado. Lāallevamento italiano ā evidenzia la Coldiretti ā ĆØ un importante comparto economico che vale 17,3 miliardi di euro e rappresenta il 35 per cento dellāintera agricoltura nazionale, con un impatto rilevante anche dal punto di vista occupazionale dove sono circa 800mila le persone al lavoro
Lāaccesso a una connettivitĆ veloce e affidabile, la presenza di addetti e imprenditori con le competenze necessarie a usare strumenti tecnologici evoluti, la scelta del digitale come investimento necessario anche se costoso, sono ā evidenzia lāanalisi di Coldiretti ā elementi di innovazione per la competitivitĆ e la sostenibilitĆ delle produzioni delle aziende zootecniche, che perĆ² soffrono ancora un forte divario digitale. Per quanto riguarda i sistemi o i macchinari di zootecnia di precisione introdotti nellāattivitĆ produttiva, i piĆ¹ diffusi sono i sistemi informatici per la gestione della mandria (47,8%), seguono i sistemi per il monitoraggio dellāattivitĆ produttiva e riproduttiva della mandria (41,0%), quelli deputati alla gestione in remoto dellāidentificazione degli animali (29,9%) e i robot di mungitura (21,4%).
āPer il rilancio dellāItalia nellāera post Covid ĆØ importante superare il digital divide che spezza il Paese fra zone servite dalla banda larga e altre invece no, fra cittĆ e campagne, per far esplodere le enormi risorse che il territorio puĆ² offrireā afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che āogni giorno facciamo i conti con insostenibili ritardi sulle infrastrutture per questo occorre che la fibra e tutti i servizi connessi siano portati nelle aree rurali e messi a disposizione degli imprenditori agricoli per poter usufruire di tutte le opportunitĆ dellāagricoltura 4.0ā .
Lāagricoltura italiana riveste ĆØ una risorsa strategica per avviare una nuova stagione di sviluppo economico e lavoro per il Paese per questoĀ dobbiamo mettere in campo gli strumenti per aiutare tutte le aziende nei processi di innovazione e di maggiore sostenibilitĆ ā conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che āper la ripartenza del Paese ĆØ fondamentale lāinvestimento di 6,31 miliardi per le reti ultraveloci per colmare i ritardi nellāespansione della banda larga nelle zone interne e montane previsto dal Recovery planā.