Iran. Proteste per l’aereo abbattuto. Polizia nega di aver sparato ai manifestanti

Agenpress –  La polizia iraniana nega di aver sparato contro i manifestanti durante le proteste di ieri in diverse città della Repubblica islamica per l’abbattimento del Boeing ucraino. Lo ha detto il suo responsabile nella capitale Teheran, Hossein Rahimi, sostenendo che agli agenti “è stato al contrario ordinato di moderarsi”. Lo riporta la Fars.

A Teheran la protesta è partita dagli studenti delle università di Sharif e Amir Kabir, per chiedere giustizia per le vittime. Alcuni manifestanti hanno anche chiesto le dimissioni dell’ayatollah Ali Khamenei: “Comandante in capo, dimettiti”, si sente in un video pubblicato su Twitter che mostra centinaia di persone davanti all’università di Amir Kabir.  Testimoni hanno detto che la polizia ha usato manganelli e proiettili di vernice contro i dimostranti, in alcuni casi mostrando le armi e minacciando di ucciderli. Molte celebrità locali, tra cui artisti, attori ed atleti hanno postato sulle proprie pagine Twitter e Instagram messaggi di solidarietà con le vittime del disastro aereo, e critiche al sistema.

Diversi video circolati nelle scorse ore sui social media avevano mostrato la repressione delle forze di sicurezza e almeno una donna colpita alla gamba da un proiettile e soccorsa da altri manifestanti. Alcuni agenti avrebbero inseguito armati gruppi di dimostranti, mentre testimoni dei cortei hanno denunciato la presenza di sangue sull’asfalto.

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