Istat, Fapi: “Disoccupazione si ferma defiscalizzando costo del lavoro”

AgenPress. “Siamo seriamente preoccupati per la tenuta sociale del Paese, alla luce dei dati diffusi oggi l’Istat che indicano un’ulteriore diminuzione degli occupati in Italia. L’emorragia di posti di lavoro è legata all’epidemia da coronavirus, alla caduta dei contratti a termine e del lavoro indipendente, ma anche alle difficoltà legate al costo del lavoro che non agevolano le assunzioni da parte delle imprese”.

Lo dichiara, in una nota, il presidente nazionale della Fapi (Federazione autonoma piccole imprese), Gino Sciotto.

“Secondo le statistiche – spiega il leader della Fapi – l’unica vera emergenza, in Italia, è la disoccupazione in particolare nel Mezzogiorno, dove sono necessari interventi urgenti, diversamente si rischia di creare manodopera per la criminalità organizzata”.

“Chiediamo al Governo – sollecita Sciotto – di varare provvedimenti economici che consentono di defiscalizzare, almeno per tre anni, interamente il costo del lavoro per tutte le nuove assunzioni”.

“La decontribuzione per i nuovi assunti con contratti a tempo indeterminato non può essere di soli sei mesi come è stato fatto con il dl agosto, perché non è sufficiente ad incoraggiare nuovi investimenti da parte delle imprese. Per rilanciare la crescita e l’occupazione servono misure eccezionali, diversamente non si creano nuovi posti di lavoro e non si ferma l’avanzata della disoccupazione”, conclude Sciotto.

 

 

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