AgenPress. Secondo i dati Istat resi noti oggi, a marzo le vendite in valore al dettaglio scendono dello 0,5% rispetto al mese precedente e salgono del 5,6% su base annua.
“Dati negativi. Il rialzo su base annua è solo un miraggio, un effetto ottico dovuto per oltre la metà all’inflazione e per l’altra parte al fatto che lo scorso anno si era ancora in piena pandemia e molti esercizi, come i centri commerciali, erano chiusi nel weekend” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Unico aspetto positivo è che, secondo il nostro studio, le vendite di marzo in valore, nei dati destagionalizzati, restano ancora maggiori sia nel confronto con quelle di febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, con +2,6%, che rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia, con +3,8%. In territorio positivo le vendite anche rispetto a tre anni prima, ossia a marzo 2019, +4,4% nei dati grezzi” conclude Dona.
Valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio (dati grezzi)
Alimentare | Non alimentare | Totale | |
Dif Mar 22 – Mar 19 | 8,9 | 1,0 | 4,4 |
Dif Mar 22 – Mar 20 | 2,9 | 67,0 | 29,5 |
Dif Mar 22 – Mar 21 | -0,5 | 11,6 | 5,6 |
Fonte: UNC su elaborazione dati Istat
Valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio (dati destagionalizzati)
Alimentare | Non alimentare | Totale | |
Dif Mar 22 – Gen 20 | 5,0 | 2,8 | 3,8 |
Dif Mar 22 – Feb 20 | 1,9 | 3,0 | 2,6 |
Dif Mar 22 – Feb 22 | 0,0 | -0,8 | -0,5 |
Fonte: UNC su elaborazione dati Istat