Kiev, saccheggiato seminario. Il rettore: non solo i russi, ma anche gente del posto affamata

AgenPress. “Sono stati i militari russi, ce lo hanno detto i vicini a cui abbiamo distribuito aiuti. Ma sono state anche le persone del posto. Sono disperate, hanno fame, qua è tutto chiuso, quindi hanno avuto questa idea di venire a prendere il nostro cibo. Meno male… Almeno hanno potuto sfamarsi”.

Non c’è traccia di rancore nella voce di padre Ruslan Mykhalkiv, rettore del seminario teologico cattolico di Vorzel, nella regione di Kiev, semi distrutto in due attacchi (“forse missili, forse bombe”, dice).

Dal seminario è stato portato via di tutto: pentole, router, lavatrici, computer, piccoli attrezzi. “Anche le cose non preziose ma che sembrano preziose… Hanno rubato tanti oggetti liturgici e il calice d’argento che Giovanni Paolo II aveva usato in una Messa durante la visita apostolica in Ucraina nel 2001. Per noi era una sorta di reliquia, la usavamo nelle grandi feste.

La notizia della razzia è circolata grazie a un post su Facebook del vescovo della diocesi cattolica latina di Kiev, monsignor Vitalii Kryvytsky, che ha pubblicato anche alcune foto. In una si vede pure la statua di una Madonna decapitata. Sembrava quasi un gesto dissacratorio, in realtà è un altro, ennesimo, effetto della devastazione che ha travolto l’Ucraina dal 24 febbraio scorso.

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