L’ opinione di Roberto Napoletano. Ultima chiamata per l’Italia

AgenPress – Non si scherza più. Ho letto e riletto la relazione del vicepresidente della Banca Europea degli Investimenti, Dario Scannapieco, alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato e ne ho percepito la centralità strategica del pensiero e la cultura del fare che appartengono a una persona che ho conosciuto bene e si chiama Gabriele Pescatore.

L’uomo della prima Cassa per il Mezzogiorno, quella delle grandi opere che consentì all’Italia di raddoppiare il prestito Marshall, l’uomo che con trecento ingegneri ha guadagnato un posto in prima fila nella squadra degli artefici del miracolo economico italiano. Quella Cassa aveva l’abitudine di aprire e di chiudere i cantieri nei tempi prestabiliti, nessuno rubava una lira.

Fece le grandi dighe e portò l’acqua in Sardegna, i fondali ancora studiati nel mondo del porto di Gioia Tauro. Riunì le due Italie con le strade, le scuole di formazione, il finanziamento della piccola e media impresa industriale e turistica. L’Italia cresceva a ritmi da Paese emergente e la lira conquistava l’oscar mondiale delle monete.

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