La Cina vuole reprimere Hong Kong, vietando ogni rivolta, secessione e sovversione

Agenpress – Il governo cinese ha presentato all’Assemblea nazionale del popolo la bozza della legge sulla “protezione della sicurezza nazionale” a Hong Kong, che consentirebbe al governo centrale di aggirare lo scrutinio del Parlamento di Hong Kong, spianando la strada all’apertura nella città di un Ufficio sulla sicurezza nazionale di Pechino.

La nuova legge della Cina sulla sicurezza nazionale a Hong Kong, la cui bozza è stata depositata oggi al Congresso nazionale del popolo, sanzionerà secessione, eversione contro lo Stato, terrorismo e interferenze straniere, diventando operativa con la sua aggiunta all’Allegato 3 della Basic Law, la mini Costituzione locale.

Sarà vietata ogni rivolta, la secessione e la sovversione al governo centrale di Pechino attraverso un metodo che potrebbe aggirare il potere del consiglio legislativo dell’ex colonia britannica. I filodemocratici dicono che la mossa va contro la filosofia di “un Paese, due sistemi” che è il quadro di riferimento che consente al territorio semi-autonomo un grado di libertà maggiore rispetto a quello della Cina continentale. Tra gli scopi del disegno di legge proposto, presentato il giorno dell’inaugurazione della sessione legislativa del Congresso Nazionale del Popolo, c’è quello di vietare la sovversione contro il potere centrale così come le interferenze straniere e il terrorismo. Il giro di vite di Pechino arriva dopo mesi di manifestazioni a favore della democrazia che l’anno scorso hanno visto trasformarsi Hong Kong in un campo di battaglia con la dura repressione della polizia negli scontri con i manifestanti.

Dopo l’approvazione della nuova legge, il governo dell’ex colonia “collaborerà pienamente con il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo per completare al più presto la legislazione pertinente”, ha affermato in una nota la governatrice Carrie Lam, sottolineando che “svolgere i compiti di mantenimento della sicurezza nazionale e garantire la prosperità e la stabilità a lungo temine di Hong Kong, nel quadro del modello ‘un Paese, due Sistemi’”, rappresentano le priorità. I giudizi della Lam, a Pechino per la sessione annuale del Parlamento cinese, sono stati di poco preceduti da quelli di Andrew Leung, presidente del Parlamentino dell’ex colonia (LegCo), a favore della mossa normativa sulla sicurezza nazionale che “rispetta, comprende e sostiene”.

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