La lotta politica non si fa con le banche

Diamo subito al Mezzogiorno la sua banca per gli investimenti. Non c’è tempo per la propaganda. La Germania ha speso 15 volte di più dell’Italia, l’Irlanda 100 volte, l’Olanda 30, la Spagna 10. Inghilterra e Stati Uniti hanno nazionalizzato le loro principali banche


Agenpress. Nessuna pietà, per Di Maio. Nessuna pietà, per chi non ha mai lavorato in vita sua. Nessuna pietà per chi ha riempito i ministeri di amici degli amici rigorosamente incompetenti. Nessuna pietà per chi non riesce nemmeno a rendersi conto che sui bilanci delle banche pesa un’economia che nel Mezzogiorno d’Italia è ancora 10,4 punti sotto i livelli pre-crisi del 2008. Nessuna pietà per chi è riuscito ad aprire un fossato pari a 70/80 punti di spread con Spagna e Portogallo attraverso un vaniloquio persistente che ha sostituito in tutto e per tutto l’attività di governo prima da vicepremier pluriministro e poi da ministro degli Esteri in carica.

Nessuna pietà per chi, come Di Maio, alla seconda esperienza di governo, dimostra di ignorare che il sistema economico italiano ha sofferto moltissimo per le due Grandi Crisi, Finanziaria e Sovrana, ma il contribuente ha sostenuto un costo per le sue banche infinitamente inferiore a quello degli altri cittadini europei e americani. L’Italia per fare fronte alla crisi delle sue banche ha speso lo 0,5% del Prodotto interno lordo (Pil) pari a 12 miliardi, e ha in tasca il 70% di Monte dei Paschi e le garanzie (NPL) delle banche venete che sono in gran parte case.

La Germania, rispetto alla quale ballano a suo favore nel periodo cumulato 20 punti di Pil, ha speso 15 volte di più dell’Italia (7/8% del Pil). L’Irlanda 100 volte di più, (50% del Pil), l’Olanda trenta volte di più, la Spagna dieci volte di più. Inghilterra e Stati Uniti hanno fatto di meglio: hanno nazionalizzato tutte le loro principali banche e poi le hanno ricollocate sul mercato. Siamo d’accordo con Di Maio: nessuna pietà, per i manager, e questo lo diciamo senza la benché minima ironia, ovviamente quelli che hanno sbagliato. Nessuna pietà per chi, come i Cinque Stelle, prima ha attaccato il Pd per le banche e ne ha fatto il capro espiatorio (Etruria, 0,1% della massa amministrata italiana). Poi, in tandem con la Lega, ha dovuto salvare Carige e se ne è fatto carico.

E ora, che soffre la concorrenza del Matteo suo sodale in Carige (700 milioni sull’unghia senza gemiti) mentre strombazza all’opposizione da padre della patria e i partiti con cui prendersela (escluso il suo) sono finiti, il nuovo capro espiatorio ritorna la Banca d’Italia. La verità è che lo Stato deve fare di necessità virtù e che tutto dipende da un disegno industriale (vero) per il Mezzogiorno e da uomini competenti capaci di attuarlo mettendo finalmente al centro gli investimenti e smettendola di marchiare a vita ogni imprenditore che ha un incidente (magari proprio perché lo Stato non onora i suoi debiti) tenendo separati i destini delle imprese sane da quelli delle persone che l’America riabilita e noi demonizziamo a vita, spesso, senza colpe…..

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