AgenPress – “L’accordo di collaborazione con Eni per la realizzazione dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale, affidato” dalla Luiss “al Professor Alessandro Orsini, è giunto a scadenza da circa due mesi e non sarà rinnovato”. E’ quanto comunica l’ateneo in una nota. “Per questa ragione, i canali di comunicazione dell’Osservatorio, incluso il sito internet ‘sicurezza internazionale’, da oggi non sono più attivi”.
Orsini è intervenuto spesso negli ultimi due mesi come commentatore sui giornali e come ospite in talk show televisivi con analisi sul conflitto in corso in Ucraina dal 24 febbraio.
Come detto è finito sotto accusa per le sue posizioni sulla guerra in Ucraina e le sue critiche ad Unione Europea e Nato.
Proprio ieri suo intervento a Accordi e Disaccordi sul Nove e Discovery ha detto che “ogni volta che sento che un paese vuole entrare nella Nato, soprattutto se vicino ai confini con la Russia, io piango”.
Per spiegare perché l’ingresso di nuovi Paesi nella Nato rappresenterebbe a suo avviso un pericolo, il professore ha usato un paragone con la seconda guerra mondiale, affermando che Hitler non voleva certo scatenarla, ma che fu colpa degli accordi tipo “articolo 5” del patto della Nato.
“Prima devo chiarire come sia scoppiata la Seconda guerra mondiale. Quando Hitler invase la Polonia non voleva la Seconda Guerra Mondiale. Non è scoppiata perché Hitler a un certo punto ha deciso deliberatamente di attaccare l’Inghilterra, la Francia, la Polonia e la Russia. Hitler non aveva nessuna intenzione di far scoppiare la guerra mondiale. È successo che i Paesi europei hanno creato delle alleanze militari, ognuno delle quali conteneva un articolo 5 della Nato, cioè un articolo che prevedeva, nel caso di attacco da parte di un Paese straniero, che tutti i membri della coalizione sarebbero entrati in guerra. Quello che successe è che il primo settembre del 1939 la Germania invase la Polonia, l’Inghilterra e la Francia si erano alleati con la Polonia, e si creò un effetto domino a cui Hitler non aveva interesse e che Hitler non si aspettava nemmeno che scattasse”.