La voce di cristiani nascosti afghani rimasti in Afghanistan

Si parla della loro esistenza ma nessuno sa quanti siano: una rete di cristiani afgani costretti a tenere la propria fede nascosta è rimasta nel paese dopo la conquista talebana. Un flash su cosa significhi essere cristiani in Afghanistan


AgenPress – I burqa sono tornati. Gli uomini con i fucili sono diventati un appuntamento fisso per le strade del paese. E, sempre di più, l’Afghanistan inizia la sua discesa nel silenzio. Mentre l’attenzione internazionale comincia a diminuire, quasi un mese dopo la riconquista del potere da parte dei talebani, i cristiani locali, credenti nascosti di una fede non ammessa, cercano di ritrovare un equilibrio in questa difficile situazione.

Saad e Fatimah*, cristiani afgani, hanno scelto di rimanere. Sanno perfettamente cosa
significherebbe se venissero scoperti: è sempre stata clandestina la loro fede, nel paese che si colloca nella seconda posizione dei luoghi dove più si perseguitano i cristiani al mondo (fonte World Watch List 2021 di Porte Aperte). Vessazioni di ogni tipo, fino alla tortura e alla morte sono punizioni ammesse per coloro che hanno abbandonato l’islam in Afghanistan. Le loro famiglie hanno praticato la fede cristiana nell’ombra per più di 40 anni.

“La notte in cui i talebani hanno preso il potere, è come se avessi sentito qualcuno entrare nei miei ricordi per cercare di estirparli e farmi paura”, afferma Saad nel breve audio esclusivo che potete scaricare al link qui sotto. Nei giorni in cui Kabul cadeva, Fatimah dava alla luce una bambina: un segno di vita e speranza nel mezzo del caos.
Pubblichiamo un estratto del loro audio messaggio originale, con scaricabile il testo tradotto in italiano.

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Saad e Fatimah, due cristiani nascosti afgani che hanno scelto di rimanere nel loro Paese.

Le voci sono autentiche.

001 [00:00:00.07] uomo cristiano: La prima cosa da sapere sull’Afghanistan è che quanto sta succedendo non è nulla di nuovo.

002 [00:00:08.12] donna cristiana: Certo, è la prima volta che succede in 20 anni. I soldati nella capitale possono essere cambiati, ma la minaccia non è nuova. C’era pericolo, ora ce n’è di più. Ci conviviamo da molto tempo. E a maggior ragione, il dolore di vivere per Gesù e rischiare tutto per seguirlo non è nulla di nuovo. Non lo è per me, come non lo era per i miei nonni, che vivevano per Lui e Lo seguivano. Questa è la realtà per i cristiani afghani, da oltre 40 anni. Prima sotto i talebani, poi sotto il governo afghano supportato dagli americani, prima che i talebani riprendessero il controllo il mese scorso.

003 [00:00:59.18] donna cristiana: L’Afghanistan è sempre stato un luogo pericoloso per i cristiani. Seguire Gesù apertamente è impossibile. Ora le cose sono peggiorate. È peggio di prima, ma non è nulla di nuovo.

004 [00:01:18.29] uomo cristiano: Quando i talebani hanno preso il controllo, si è realizzato ciò che temevamo. Non potete capirlo come me. Non so spiegarlo a parole. Ci convivo da quando sono piccolo. 20 anni fa, una notte, un uomo ha osato credere che la libertà fosse arrivata per restare e ha acceso il suo stereo. Poi un altro. Poi un altro. E poi un altro ancora. Presto le strade si sono riempite di musica e si sentivano risate e canti.

005 [00:01:53.26] uomo cristiano: La notte in cui i talebani hanno preso il potere, è come se avessi sentito qualcuno entrare nei miei ricordi per cercare di estirparli e farmi paura.

006 [00:02:06.09] uomo cristiano: Nella stanza accanto, mia moglie è entrata in travaglio ed è nata una bimba. Una bimba in una famiglia cristiana, in quella fatidica notte. Mio padre ha letto il Salmo 20 per la piccola e per mia moglie, dall’altra parte della tenda, dove gli uomini erano raggruppati. Avevamo paura. Abbiamo paura. In questo paese la vita non è mai stata facile per i cristiani, ma ora è peggio. Ci chiamiamo per chiederci del mal di testa, del dolore alla spalla, di ferite e vecchi problemi di salute, per rimanere in contatto. Per ora è tutto ciò che possiamo chiedere.

007 [00:02:59.04] uomo cristiano: Circolava una lista con i nostri nomi. Alcuni fingono di essere credenti di […?] perché pensano così di poter ottenere il visto per essere accolti in un’altra nazione. Alcuni sono stati uccisi. Altri sono stati rapiti, altri ancora scomparsi. Sembra il giorno dopo un’enorme, catastrofica esplosione. Le luci si sono spente. La festa iniziata una notte di quasi 20 anni fa è terminata e la musica è stata sostituita da urla, spari e anche dal silenzio. Il suono del nulla.

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