LI.SI.PO. “Non è accettabile l’imposizione della vaccinazione da certificarsi col green pass ai Poliziotti”

Il Li.SI.PO. scrive al ministro dell’interno  e proclama lo stato di agitazione


AgenPress. E’ con grande amarezza che chi rappresenta la categoria di lavoratori che garantisce l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, debba rilevare il mancato rispetto delle norme Costituzionali ed in materia di Diritto del Lavoro, proprio da chi rappresenta lo Stato ai più alti vertici.  

E’  necessario ed improcrastinabile intervenire ha dichiarato Antonio de Lieto Segretario Generale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) in difesa di quei diritti assodati ed ottenuti con anni di battaglie sindacali, finalizzate al miglioramento delle condizioni di lavoro dei Poliziotti.

Ad avviso di questa Organizzazione Sindacale, l’Istituzione della Polizia di Stato non può e non deve essere subordinta a forzature che violano la libertà di cura dei cittadini. Nel merito, non v’è dubbio sul fatto che il vaccinato corra meno rischi di essere ospedalizzato in caso di contagio da Covid-19 e sue varianti rispetto a chi non si vaccina, ma non è affatto vero che il vaccinato non possa contagiarsi e trasmettere il virus a sua volta.

Tanto premesso – ha continuato de Lieto – il LI.SI.PO. ritiene non sia accettabile l’imposizione della vaccinazione da certificarsi col green pass ai Poliziotti. Nei fatti, come previsto dalla norma che dovrebbe entrare in vigore dal 15 ottobre 2021, in assenza di tale certificazione non si potrà accedere ai luoghi di lavoro (per noi servizio), con la conseguente immediata dichiarazione di assenza ingiustificata e non retribuita, nonché, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è considerato sospeso fino alla presentazione della certificazione (comunque non oltre il 31 dicembre 2021, data in cui dovrebbe cessare lo stato di emergenziale).

Non sono previste conseguenze disciplinari ed il dipendente ha diritto alla conservazione del rapporto di lavoro. La norma citata prevede, altresì – ha rimarcato il leader del LI.SI.PO. – che l’accesso del personale nei luoghi di lavoro senza il certificato verde sia punito per il lavoratore con una sanzione amministrativa da euro 600 a euro 1.500, “ferme le conseguenze disciplinari secondo i rispettivi ordinamenti” e, per il datore di lavoro che non abbia verificato il rispetto delle regole, è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro. Alla luce di quanto sopra, il LI.SI.PO. – ha evidenziato de Lieto – chiede perché servitori dello Stato debbano cedere agli obblighi del Governo … per quale superiore interesse?

Il LI.SI.PO. non accetta tale schiaffo all’intelligenza di donne e uomini dello Stato. Al contempo, ritiene sia molto più proficuo, per la sicurezza di tutti i lavoratori, predisporre tamponi gratis (che costano anche molto meno dei vaccini) e garantiscono la non contagiosità di coloro che risultino negativi al test o la quarantena e le cure per chi risultasse positivo. Sperando si voglia superiormente scongiurare l’obbligo del green pass che, come si ribadisce, non garantisce la mancata contagiosità, nell’ attesa di  determinazioni delle SS.LL.. il LI.SI.PO. Libero Sindacato di Polizia – ha concluso de Lieto – proclama lo stato di agitazione con riserva di attuare tutte le manifestazioni di protesta consentite dalla legge.

 

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