Libia, Ceccardi (europarlamentare): “non possiamo lasciarla a influenza turca e russa”

AgenPress. “La Nato deve occuparsi del Mediterraneo, a partire dalla Libia. Abbiamo già visto cosa è riuscito a fare Erdogan con la rotta balcanica e Putin con il confine bielorusso: non possiamo lasciare che la strategia del ricatto si estenda anche al fronte meridionale del nostro continente”.

Lo ha detto Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, relatrice ombra del dossier Libia, intervenendo in Commissione Affari Esteri.

“Il Mediterraneo -ha aggiunto Ceccardi- è e sarà sempre più il nuovo fianco Sud della Nato: non è un caso, del resto, se nelle sabbie della Libia siano sbarcati anche Turchia e Russia.

Proprio per questo, per affrontare questo dossier, dobbiamo superare l’approccio ideologico di tipo “migrazionista” ed utilizzare, invece, una prospettiva concreta e pragmatica.

La Libia è tornata ad essere primo paese di partenza dei profughi. Nei soli primi due mesi e mezzo del 2021, diecimila migranti sono partiti dalle sue coste. E sarebbero arrivati tutti se non ci fosse stata la Guardia costiera libica che ne ha intercettati oltre quattro mila. In questi ultimi giorni nel centro di accoglienza di Lampedusa, a fronte di quattro cento posti, sono ospitate oggi duemila profughi.  In una situazione igienica e sanitaria terribile. La prova che l’approccio del “liberi tutti” verso le nostre frontiere non è né sostenibile, né gestibile”

“Già da anni l’Europa, attraverso Mrcc, ovvero il centro di coordinamento marittimo della Guardia costiera, sostiene e finanzia il pattugliamento delle acque libiche attraverso l’addestramento e la formazione della Guardia Libica da parte della Guardia di Finanza italiana. Una collaborazione che garantisce sicurezza in mare, contrasto alla mafia che oggi, insieme ad alcune ONG, lucra sui migranti. Tra i quali, come sappiamo, si nascondono anche pericolosi terroristi islamici. Abbiamo già dimenticato il dolore degli attentati nelle nostre città? Contestare questi progetti, boicottarli o fermare il loro finanziamento -ha concluso Ceccardi- equivale a mettere in discussione le nostre forze dell’ordine”.

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