L’ira dei ristoratori contro Laura Castelli. Dobbiamo cambiare mestiere? Chieda scusa

AgenPress – Ristoratori, baristi, titolari di esercizi di somministrazione non solo romani ma anche provenienti da altre zone d’Italia appartenenti al M.I.O. hanno protestato in Piazza Montecitorio. L’associazione chiede interventi e maggiore ascolto da parte del Governo per fronteggiare la crisi generata dall’emergenza Coronavirus. Il calo del flusso dei turisti sta infatti creando problemi alle attività, specialmente nei centri storici. “Non siamo invisibili – hanno ribadito – Il Governo ci ascolti”. E ancora contro Laura Castelli: “Chieda scusa”. La viceministra grillina ha scatenato une vera e propria bufera dopo aver consegnato alla categoria di cambiare lavoro in tempo di crisi.

Si sentono abbandonati, dimenticati e ora anche offesi dalle parole della viceministra grillina che invitava loro a esercitare nuove forme di business visto che nulla può essere come prima. Sono in tanti ad essere preoccupati anche della cig scaduta e non ancora prorogata così come del problema degli affitti e delle scadenze fiscali che si dicono non in grado di pagare. La speranza è quella di essere ricevuti dal Governo e trovare insieme altre forme di sostengono rispetto a quelle elaborate fino ad oggi, che la categoria giudica assolutamente insufficienti.

“Per noi il commento del viceministro  è bocciato. Non siamo più disposti a scusare, a capire o giustificare. Siamo diventati intolleranti a questi scivoloni televisivi che mettono alla gogna mediatica un intero comparto. Ci hanno dato dei pigri, dei rivoluzionari, multati e adesso anche degli incapaci. Tutti questi appellativi non appartengono alla nostra categoria che rappresenta un importante colonna economica italiana ( 13% del Pil)”.

“Molte attività, hanno riaperto con la consapevolezza di ricominciare in una situazione emergenziale, dove gli incassi non coprono i costi”, aggiungono ancora i ristoratori. “Con il coraggio e lo spirito di sacrificio che sempre contraddistingue la nostra categoria abbiano scelto di voler continuare a regalare una serranda alzata in città, di voler essere vicini ai nostri collaboratori, per sopperire ad uno stato che ha lascito nell’incertezza centinaia di migliaia di lavoratori del settore”.

Ciò nonostante numerose attività hanno riaperto i battenti, anche con il rischio di andare in perdita, specie nelle prime fasi di ripresa. “Ci siamo solo ritrovati con un pacchetto di promesse su promesse ancora non mantenute. A tutto ciò cosa si aggiunge l’incapacità della comunicazione politica. Mai ci saremmo aspettati una dichiarazione del vice ministro Castelli totalmente fuori focus”.

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