L’Italia revoca export armi in Arabia Saudita e Emirati. M5S. Blindare con legge stop

AgenPress – Il Governo italiano ha revocato l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti. Una decisione che le autorità civili definiscono di portata storica, secondo quanto riportato Rete italiana pace e disarmo che ne dà la notizia per prima, in quanto non prevede solamente la sospensione delle forniture, rimasta comunque in vigore, ma il loro blocco totale.

La decisione è stata presa per la prima volta dopo trent’anni dall’entrata in vigore della legge 185/1990, inerente al divieto dell’export di armi verso paesi che non rispettano i diritti umani, e riguarderebbe almeno 6 diverse autorizzazioni, già sospese nel luglio 2019. Tra queste rientra la licenza MAE 45560 del 2016, durante il governo Renzi, con cui venivano concesse all’Arabia Saudita quasi oltre 12.700 bombe aeree MK dal valore di oltre 411 milioni di euro. “Un atto doveroso”, ha commentato il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio annunciando la revoca, “un chiaro messaggio di pace che arriva dal nostro paese. Il rispetto dei diritti umani è per noi inderogabile”.

“La decisione della Farnesina di bloccare definitivamente la vendita di bombe made in Italy ad Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti è una bellissima notizia, un importante gesto di civiltà il cui merito va al ministro Luigi Di Maio, al sottosegretario Manlio Di Stefano, al Movimento 5 Stelle che lo chiede da anni e alle campagne di pressione della società civile. Ci auguriamo che i futuri governi Italiani non rivedano questa saggia decisione”,  dichiarano i senatori M5S della Commissione Esteri di Palazzo Madama chiedendo di rivedere in senso restrittivo la normativa italiana in materia di vendita di armamenti come previsto da un ddl di riforma proposto dal M5s a firma del senatore Gianluca Ferrara. “Questa materia non dovrebbe essere lasciata alla discrezionalità dei decisori politici del momento, ma dovrebbe essere normata in maniera chiara e rigorosa così da evitare eccezioni e scappatoie motivate da passeggere considerazioni politiche e commerciali” sostengono infatti i 5 Stelle ricordando che tra le licenze di esportazione revocate “c’è anche quella che riguarda la consegna, ancor da effettuare, di oltre metà delle 20mila bombe della RWM Italia che l’Italia aveva venduto a Riad nel 2016. A quell’epoca era già iniziato l’intervento armato della coalizione a guida saudita in Yemen, dove queste bombe sono state usate anche in attacchi contro i civili in veri e propri crimini di guerra”.

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